Dies academicus – post

COMUNICATO STAMPA 34/2019

COMUNICATO STAMPA 34/2019
Padova, 19 novembre 2019

DIES ACADEMICUS
della Facoltà Teologica del Triveneto

Inaugurato oggi l’anno accademico

 

Martedì 19 novembre 2019 si è svolto il Dies academicus che ha inaugurato il quindicesimo anno di attività della Facoltà teologica del Triveneto.

Il gran cancelliere, mons. Francesco Moraglia, ha introdotto il tema della prolusione “L’obbedienza della fede”, affidata al card. Luis Francisco Ladaria Ferrer. «Nella delicata questione dell’obbedienza della fede, soprattutto oggi, – ha affermato il patriarca, citando sant’Agostino e John Henry Newman – si deve porre attenzione alla libertà e alla coscienza. La coscienza conduce, con il suo solo esserci, a cerare l’inizio in un Altro che sta di fronte e che è percepito superiore a noi».

Il preside, mons. Roberto Tommasi, ha proposto la relazione annuale sulla vita della Facoltà a partire da alcuni dati: i docenti attivi nella rete sono 336. Gli studenti sono in totale 1699, così suddivisi: 306 nei tre cicli della sede di Padova dove preti, religiosi, seminaristi e laici studiano insieme; 175 (seminaristi) negli istituti teologici; 1218 (in grande maggioranza laiche e laici) negli Istituti superiori di Scienze religiose.
«Complessivamente la proporzione numerica più che buona tra docenti e studenti garantisce qualità al lavoro accademico – ha commentato mons. Tommasi –. Il numero di frequentanti, in ripresa rispetto ai dati dello scorso anno, confrontato con quello delle otto Facoltà teologiche presenti in Italia (Roma esclusa), è di per sé buono e consente la presenza nel territorio del Nordest italiano di validi spazi di formazione e ricerca teologiche, strategici per le chiese locali e significativi per la comunità civile».
Dei 306 studenti di teologia della sede di Padova, 46 provengono da paesi europei ed extraeuropei (Benin, Brasile, Burundi, Camerun, Cile, Costa d’Avorio, Costa Rica, Ecuador, Filippine, Francia, Ghana, India, Indonesia, Libano, Madagascar, Messico, Moldavia, Mozambico, Nigeria, Perù, Polonia, San Marino, Romania, Ruanda, Sri Lanka, Svizzera, Thailandia, Togo, Venezuela).
Il 54% degli studenti della sede di Padova è costituito da seminaristi, presbiteri e religiosi/e, il 46% sono laiche e laici; il 32% del totale sono donne. «Rispetto ai tempi in cui lo studio della teologia era appannaggio del clero – ha proseguito il preside – la significativa presenza di laici e laiche, con le peculiarità dei loro sguardi e delle loro sensibilità, nella sede di Facoltà (ma anche, e in misura superiore, negli Istituti di scienze religiose dove sono grande maggioranza), rappresenta oggi per il “mondo della teologia”, e anche per la chiesa e la società, una risorsa promettente da diversi punti di vista».
Nonostante questi trend positivi, sottolinea mons. Tommasi, «in una situazione sociale ed ecclesiale attraversata da rapide trasformazioni come quelle che stiamo vivendo non va comunque sottovalutata l’esigenza di un sereno e continuo processo di discernimento e verifica che coinvolge la Facoltà e le chiese locali del Triveneto al fine di assicurare per il futuro razionalità, sostenibilità ed efficacia a queste istituzioni che sono una significativa espressione della irrinunciabile vocazione educativa delle comunità cristiane del Triveneto».
Uno sguardo prospettico sul futuro della Facoltà, anche in riferimento a quanto papa Francesco ha detto nel suo discorso a Napoli nella sede della Facoltà teologica dall’Italia Meridionale (21 giugno scorso), porta a fare propria una teologia dell’accoglienza, dell’ascolto e del discernimento evangelico, con teologi e studenti di teologia che sappiano lavorare insieme in forme interdisciplinari per reinterpretare continuamente la tradizione cristiana nella viva fedeltà ad essa. «Nei primi 15 anni di vita – ha concluso il preside – la nostra Facoltà ha già camminato in questa direzione. Si pensi alla struttura a rete, all’attenzione al “pratico” e alla relazione fede-vita, alla dimensione pastorale e spirituale della teologia, all’avvio del lavoro fra docenti secondo aree disciplinari. E ancora, il dialogo con le istituzioni accademiche e culturali del territorio e l’apertura allo scambio con realtà estere (con la Summer School in Thailandia proposta per luglio 2020). La nostra comunità accademica saprà certamente trovare le strade e i modi per far crescere ulteriormente, a servizio di molti, la qualità della riflessione teologica e dell’offerta formativa, per giungere a fare teologia nello stile indicato da papa Francesco».

L’obbedienza della fede è stato il tema della prolusione tenuta dal card. Luis Francisco Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. «Autorità e obbedienza – ha esordito – costituiscono un binomio sempre attuale nella vita della chiesa che, in un modo o in un altro, tocca tutti i fedeli». L’obbedienza della fede ha differenti aspetti e dimensioni. «Essa tocca – ha ribadito mons. Ladaria Ferrer – ciascuno di noi, tocca i singoli gruppi e comunità, tocca anche tutta la chiesa e in particolare il romano pontefice e i vescovi in comunione con lui. L’ascolto di una parola che viene rivolta a ciascuno e a tutti e la risposta ad essa sarà sempre una sfida costante. Possiamo credere in essa perché è la Parola dell’amore di Dio fattosi carne in Gesù». E ha concluso citando Lumen fidei di papa Francesco: «Nella fede, dono di Dio, virtù soprannaturale da Lui infusa, riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola ci è stata rivolta, e che, accogliendo questa Parola, che è Gesù Cristo, Parola incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del futuro, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia».

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