2001 – fascicolo 1

Studia Patavina – anno XLVIII (2001) – fascicolo 1 (gennaio – aprile)

Editoriale

DAVID TRACY
La ri-nominazione post-moderna di Dio come Incomprensibile e Nascosto

Simposio 2000
Religione e multiculturalità: tensione o possibilità di dialogo?

GIUSEPPE TRENTIN (cur.)
Introduzione: la comunicazione difficile

ALBERTO BONDOLFI
Religione e multiculturalità: alcune riflessioni preliminari in vista di un approccio normativo

ENZO PACE
Il pluralismo religioso nella società europea: conflitti di valore e azione comunicativa 

VALERIO BORTOLIN
Le religioni tra affermazione della particolarità e apertura all’universalità

ANDREA TONIOLO
Teologia e multiculturalità

ROMINA COIN
Religione o religioni?

JOSEPH ATHICKAL
Integrare o convivere?

GIAN LUIGI BRENA
La religione serve a qualcosa?

GIOVANNI LEONARDI
L’evangelista Luca promotore del pluralismo cristiano

LUIGI SARTORI
Considerazioni tratte dall’esperienza ecumenica

Ricerca

CARLO SACCONE
Vino d’uva o vino dell’estasi mistica? Riflessioni sull’enologia di Omar Khayyam “blasfemo” poeta persiano dell’XI secolo

Problemi e discussioni

GIOVANNI CATAPANO
Ragioni causali e ordine della natura in Agostino. A proposito di una tesi di Robert Markus

MICHELE SCHIFF
Riflessioni sul “personalismo filosofico” di Carlo Arata

ROSETTA FRISON SEGAFREDO (cur.)
Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato. Un dibattito fra storici

Note

GIORGIO PENZO
Nietzsche: filosofare dopo Auschwitz

LUCIANO MALUSA
Cosa ci può insegnare la “sfortuna” Ottocentesca delle Cinque Piaghe di Rosmini

Recensioni, schede e segnalazioni bibliografiche



DAVID TRACY
La ri-nominazione post-moderna di Dio come Incomprensibile e Nascosto
Studia Patavina 48 (2001), pp. 7-17

L’autore evoca i tratti e i rappresentanti principali del pensiero post-moderno per nominare e pensare Dio. I post-moderni recuperano in particolare due figure della tradizione cristiana radicalizzate e largamente marginalizzate: i profeti e i mistici. Il ritorno delle forme pre-moderne di narrazione, simbolo, teatro e metafora, le ermeneutiche femministe del sospetto nei confronti delle forme maschili del tradizionale Dio-linguaggio, la curiosa combinazione di eccesso e distacco in così tante nuove teologie e filosofie hanno prodotto una situazione completamente nuova per nominare e pensare Dio. 

The author calls to mind the principle characteristics and representatives of post-modern thought on the nominating and thinking of God. Postmodernists have retrieved two radicalised and widely marginalized figures of Christian tradition: prophets and mystics. The return of pre-modern forms of narration, symbolism, theatre and metaphor, the feminist hermeneutics of suspicion towards the masculine structures of the traditional God-language, the curious combination of excess and detachment in so many new theologies and philosophies have produced a completely new situation for the nominating and thinking of God.

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Simposio 2000
Religione e multiculturalità: tensione o possibilità di dialogo?
Studia Patavina 48 (2001), pp. 19-106 

Il simposio su “Religione e multiculturalità: tensione o possibilità di dialogo?”, di cui pubblichiamo gli atti, si è svolto nella sezione di Padova della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale il 6 novembre 2000. Il curatore del simposio, Giuseppe Trentin, dopo avere illustrato l’attualità del tema, evidenzia le difficoltà di comunicazione nella società multiculturale ed osserva che per passare dalla “multiculturalità” alla “interculturalità” è indispensabile cogliere la domanda di senso e passarla attraverso il filtro di una teoria della comunicazione che chiama in causa competenze diverse. Alberto Bondolfi, teologo morale, affronta alcuni problemi definitori ed illustra i problemi che emergono dal rapporto tra religione e multiculturalità sullo sfondo del dibattito tra sostenitori del liberalismo e fautori del comunitarismo. Enzo Pace, sociologo della religione, osserva il costituirsi nella società multiculturale di una sfera pubblica etico-religiosa capace di aggregare religioni diverse e di “istruire” la politica sui conflitti che ne possono derivare. Il filosofo della religione Valerio Bortolin è convinto che solo a partire e mostrando le ragioni di un dialogo che sia interno alle religioni stesse si può sperare di portare un contributo all’instaurarsi di una società non solo multiculturale, ma interculturale. In questa direzione il teologo fondamentale Andrea Toniolo invita a dare al cristianesimo una rilevanza universale non “ex auctoritate”, ma in base al contenuto stesso della fede, elaborando criteri per un triplice dialogo: tra fede ed etica, tra differenti religioni, tra fede e verità. Arricchiscono il dibattito con integrazioni importanti la psicologa sociale Romina Coin, l’antropologo culturale Joseph Athickal, il filosofo della conoscenza Luigi Brena, il biblista Giovanni Leonardi e il teologo dell’ecumenismo Luigi Sartori. 

The symposium on “Religion and multiculturalism: Tension or possible dialogue?” (the minutes of which we are publishing), took place at the Padua branch of the Theological Faculty of Northern Italy on the 6th of November 2000. The symposium organiser, Giuseppe Trentin, having illustrated the topicality of the subject, highlighted the difficulty of communication in multicultural society and noted that the progression from “multiculturalism” to “interculturalism” necessitates an understanding of the question of meaning filtered through a communicative theory evolved from a sharing of diverse capabilities. Alberto Bondolfi, Moral Theologian, looked at potential problems of definition and illustrated the difficulties that emerge from the religion-multiculturalism relationship in the background of the debate between supporters of liberalism and promoters of “communitarianism”. Enzo Pace, a sociologist of religion, detects the evolution in multicultural society of an ethical-religious public sphere capable of aggregating different religions and “instructing” the political environment as to possible conflicts. The Philosopher of Religion Valerio Bortolin is convinced that only by starting from and demonstrating the reasons for dialogue already present within the various religions is it possible to positively contribute to the construction of an intercultural, as opposed to solely multicultural, society. Following this line the professor of fundamental theology Andrea Toniolo recommended founding the universal relevance of Christianity not “ex autoritate” but rather on the contents of the faith itself, elaborating criteria for a threefold dialogue: between faith and ethics, between the various religions, between faith and truth. Valuable contributions to the discussion were made by the social psychologist Romina Coin, the cultural anthropologist Joseph Athickal, the Philosopher Luigi Brena, the biblical expert Giovanni Leonardi, and the Ecumenism Theologian Luigi Sartori.

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CARLO SACCONE
Vino d’uva o vino dell’estasi mistica? Riflessioni sull’enologia di Omar Khayyam “blasfemo” poeta persiano dell’XI secolo
Studia Patavina 48 (2001), pp. 107-132 

L’articolo si propone di illustrare il motivo del “vino” attraverso le celebri quartine del poeta e scienziato persiano Omar Khayyím (XI-XII sec.). Attraverso numerosi esempi si illustrano le posizioni del poeta – considerato da alcuni uno scettico o un ateo, da altri un autentico spirito mistico – rispetto al problema di Dio e alla “scommessa” esistenziale. 

The article intends to illustrate the significance of “wine” using the renowned quatrains of the Persian poet and scientist Omar Khayyam (11th-12th Century). Numerous examples serve to illustrate the poet’s position – considered by some to be a sceptic or atheist, and by others a genuine mystic – regarding the question of God and the “gamble” of existence.

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GIOVANNI CATAPANO
Ragioni causali e ordine della natura in Agostino. A proposito di una tesi di Robert Markus
Studia Patavina 48 (2001), pp. 133-141 

Dopo aver esposto sinteticamente la dottrina agostiniana delle “ragioni causali”, l’autore discute l’opinione di R. Markus, secondo la quale l’attribuzione degli stessi miracoli all’azione delle rationes implicherebbe la “dissoluzione” del concetto di natura. 

After having briefly introduced the Augustinian doctrine of “causal reasons”, the author discusses the opinion of R. Markus, according to whom the attribution of the miracles to the action of the ‘rationes’ would imply the dissolution of the concept of nature.

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MICHELE SCHIFF
Riflessioni sul “personalismo filosofico” di Carlo Arata
Studia Patavina 48 (2001), pp. 143-170 

Il presente contributo si suddivide in due sezioni: nella prima intende offrire una panoramica di carattere storico dell’itinerario speculativo di Carlo Arata, soffermandosi in particolar modo sulla “svolta” operata in La Metafisica della Prima Persona, mettendo in luce tanto le linee di continuità quanto le differenze rispetto alla produzione precedente; nella seconda, invece, intende mostrare, attraverso alcune considerazioni di carattere critico-teoretico, come una adeguata ripresa dell’analogia entis non porti ad una riduzione dell’Assoluto a principio naturalistico-cosmologico a scapito della sua fondamentale struttura personalistica. 

The present contribution is divided into two sections: the first presents a historical overview of Carlo Arata’s speculative itinerary, paying particular attention to the “turning point” in his thought which takes place in “La metafisica della Prima Persona”, and pointing out aspects of continuity as well as differences compared to the previous production. In the second section the author, by means of a number of critical-theoretical considerations, intends to demonstrate how a suitable resumption of the idea of analogia entis does not lead to a reduction of the Absolute to a naturalistic-cosmological principle at the expense of its fundamental personalist structure.

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ROSETTA FRISON SEGAFREDO (cur.)
Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato. Un dibattito fra storici
Studia Patavina 48 (2001), pp. 171-183 

Il 10 giugno 2000 a Padova, presso la Biblioteca di Santa Giustina, la Societas veneta per la storia ecclesiastica ha tenuto una tavola rotonda sul tema “Memoria e riconciliazione: la Chiesa e le colpe del passato”. Dopo la celebrazione del 12 marzo 2000 in cui Giovanni Paolo II aveva implorato a Dio “perdono dei peccati passati e presenti dei figli della Chiesa”, alcuni storici si sono chiesti il significato e le conseguenze di questo evento per gli scrittori di cose storiche. 

On the 10th of June 2000 in the library of Santa Giustina’s Basilica in Padua, the Veneto Society of Ecclesiastical History held a round table on the theme of “Memory and Reconciliation: the Church and past wrongs”. Following the ceremony of the 12th of March in which John Paul II prayed for “forgiveness for past and present sins of the Church’s children”, historians have been asking what significance this event has and what its consequences are for writers of historic events.

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