2007 – fascicolo 2

Studia Patavina – anno LIV (2007) – fascicolo 2 (maggio – agosto 2007)

In memoriam

Editoriale

G. TRENTIN
Wilhelm Klein: nuovi orizzonti teologici

Ricerca

P. GIOVANNUCCI
Canonizzazione ed infallibilità tra Seicento e Settecento. Le nuove problematiche e la sintesi lambertiniana

Problemi e discussioni 

N. BORCHI
Il «propositionum theologicarum specimen» di Nicola Spedalieri: critiche e censura fra Monreale, Parigi e Roma nella lotta per l’insegnamento della «sana dottrina» nei seminari

S. DE MARCHI
L’umano tra memoria e rischio

Nota

L. MARCON
Il «difensore» di Salomone (Leopardi e Qohélet)

P. ZOVATTO
Ricordando Divo Barsotti (1914-2006)

S. BARBAGLIA
In margine alla discussione sul libro-intervista di Corrado Augias – Mauro Pesce

Recensioni, schede, segnalazioni bibliografiche

Libri ricevuti


 

Editoriale

GIUSEPPE TRENTIN
Wilhelm Klein: nuovi orizzonti teologici 

A più di dieci anni dalla morte (Münster, 1996), a quasi cinquanta dalla prima stesura dei suoi manoscritti (Roma, 1968-1961), sono molte e a volte contrastanti le interpretazioni della figura e del pensiero di Wilhelm Klein. È quanto è emerso anche in occasione della celebrazione del decimo anniversario della sua morte da parte dei suoi discepoli (Regensburg, 2006). La nostra rivista è già intervenuta due volte su W. Klein: una prima volta nel 2003 con un intervento del sottoscritto che illustrava vita e pensiero di questo autore; una seconda volta nel 2006 con un saggio di Barbara Hallensleben, professoressa ordinaria di teologia a Friburgo, in Svizzera, che affrontava del suo contributo alla teologia cattolica del Novecento. Ora Studia Patavinainterviene per la terza volta per rinnovare l’invito a non perdere di vista la figura e il pensiero di questo grande filosofo, teologo e maestro spirituale che durante la sua vita non ha mai pubblicato nulla, ma di cui K. Rahner, che lo conosceva e frequentava personalmente, aveva una grande stima, al punto da affermare pubblicamente: «È forse il teologo cattolico più importante del Novecento». Il presente articolo, pubblicato contemporaneamente in italiano e in tedesco, pone il problema della pertinenza di un’interpretazione teologica degli scritti di W. Klein e offre alcuni spunti per superare le difficoltà di analisi di un pensiero che ama la narrazione e non si lascia facilmente ridurre e valutare in base ai parametri delle attuali interpretazioni teologiche.

Wilhelm Klein: new theological horizons . Ten years after his death (Münster 1996), almost 50 years after the first drawing up of his manuscripts (Rome, 1968-1961), there are many and sometimes contrasting interpretations of Wilhelm Klein and his thought. This is also what appeared on occasion of the tenth anniversary of his death celebrated by his disciples (Regensurg 2006). Our review has already dealt with W. Klein twice: I wrote an essay about this author’s life and thought for the first time in 2003 and in 2006 the review published an essay by Barbara Hallensleben, a professor of theology in Freiburg, Switzerland : it dealt with Klein’s contribution to the catholic theology of the 20th century. Now Studia Patavinais publishing a third essay to invite again not to forget the person and thought of this great philosopher, theologian and spiritual guide, who never published anything during his life. Nevertheless K. Rahner knew him and met him regularly; he thought so highly of him that he publicly stated: “this is maybe the most important catholic theologian of the 20th century”. This article that was published both in Italian and in German, puts the question of the pertinence of a theological interpretation of W. Klein’s writings and gives some suggestions to overcome the difficulties of the analysis of a thought that loves narration and that cannot be reduced and considered on the base of the present theological interpretations.  

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Ricerca

PIERLUIGI GIOVANNUCCI
Canonizzazione ed infallibilità tra Seicento e Settecento. Le nuove problematiche e la sintesi lambertiniana.

Lo studio propone una scelta di alcune posizioni dottrinali di teologi e canonisti della seconda metà del XVII secolo a proposito del problema relativo all’infallibilità del papa nel canonizzare i santi. Espone poi le riserve di Ludovico Antonio Muratori in merito alla possibilità di equiparare la canonizzazione dei santi ad una definizione di tipo dogmatico. Si conclude quindi con l’esposizione delle idee di Prospero Lambertini (futuro papa Benedetto XIV), che mostra come l’infallibilità del papa nel canonizzare è garantita principalmente dalla rigorosa procedura giuridica che contraddistingue le cause di canonizzazione,la quale consente di raggiungere in materia un livello di verità, se pure non assoluta, moralmente incontestabile.

The essay offers a choice of several doctrinal positions developed by theologians and canonists of the 2nd half of XVIIth century about the problem of papal infallibility in the canonisation of the saints. Then it shows the objections that Ludovico Antonio Muratori proposed against the possible inclusion of the canonisation of the saints into the domain of the catholic dogmatic truth. It ends with the ideas of Prospero Lambertini (the forthcoming Benedetto XIVth), who thinks that the papal infallibility in the canonisation first all is assured by the legal proceeding of the canonisation trials, that make it possible to reach a degree of juridical truth, that – although not absolute – it’s morally sure.

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Problemi e discussioni 

NICOLA BORCHI
Il «Propositionum Theologicarum Specimen» di Nicola Spedalieri: critiche e censura fra Monreale, Parigi e Roma nella lotta per l’insegnamento della «sana dottrina» nei seminari.

L’articolo descrive le vicende del Propositionum Theologicarum Specimen (1772) di Nicola Spedalieri (1740-1795), all’epoca professore di teologia al seminario di Monreale; le polemiche legate ad alcune sue affermazioni «pelagiane» superarono l’ambito locale per approdare sulle Nouvelles Ecclésiastiques e a Roma, dove l’opuscolo fu stampato con l’autorizzazione del Maestro del Sacro Palazzo e dove il Visitatore per l’Italia degli Agostiniani ne chiese al Papa la censura.

«Propositionum Theologicarum Specimen» by Nicola Spedalieri: criticism and censorship between Monreale, Paris and Rome in the struggle for the teaching of the «sound doctrine» in the seminaries.
This article describes the events of Propositionum Theologicarum Specimen (1772) by Nicola Spedalieri (1740.1795), who was professor of theology at the seminary of Monreale at that time. The controversy was connected with some of his statements, which were considered to be pelagian, and it was not limited to the local level, but it arrived in Rome and it was discussed in the Nouvelle Ecclésiastique. In fact in Rome the Master of the Sacred Palace authorized its publication but the Augustinian Visitor for Italy asked the Pope for the censorship of it.

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SERGIO DE MARCHI
L’umano tra memoria e rischio 

Se la possibilità di porre la questione antropologica declinandone l’indole morale, da una parte appare oggi derivare dalla memoria degli eventi drammatici che hanno funestato la storia dello scorso secolo, dall’altra mostra di inerire alla percezione della proteiforme rischiosità cui la vita stessa dell’uomo risulta esposta. Le prospettive che da ambedue i lati vengono dischiuse convergono nel segnalare l’umano come il bene ultimamente in causa e nel palesare l’attitudine e la pratica di una vicendevole responsabilità come l’alternativa pressoché unica ad esiti egualmente rovinosi. Tuttavia, a fronte della nativa fragilità che caratterizza la moderna rappresentazione del soggetto, evidenziata tanto dalla rivisitazione critica del passato quanto dall’analisi dello stato latente di rischio che distingue la presente congiuntura, non solo appare urgente evadere dall’astrattezza e dall’autarchia della rappresentazione, ma insieme accedere ad una raffigurazione antropologica che, mentre riconosce le molte forme nelle quali già di fatto avviene una pratica di responsabilità che supera il livello del puro trattamento imparziale, ne possa rendere conto anche in sede di pubblica discussione.

The Human between Memory and Risk. The possibility to deal with the anthropological question, refusing the moral character , seems to derive from the memory of the dramatic events in the history of the last century, but on the other side it apparently inheres in the perception of the proteiform risk of Man’s life. Both perspectives consider the Human as the ultimate good and show the attitude and practice of mutual responsability as the only alternative to equally ruinous results. Nevertheless, as the modern representation of the subject is characterized by innate frailty – and this is made evident by the critical analysis of the past, as well as by the analysis of the situation of latent risk in the present time – it seems to be urgent to be free from abstractness and autarchy of representation, but at the same time to have an anthropological representation that recognizes the different forms of the practice of responsability, that is beyond the level of mere impartiality and that may at the same time give account in a public discussion, too. 

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E. R. TURA
Luigi Sartori. In memoriam del primo segretario di Studia Patavina [Roana (VI), 1 gennaio 1924 – Sarmeola di Rubano (PD), 2 maggio 2007]

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