Il viaggio interiore

COMUNICATO STAMPA 34/2013
 
Padova, 21 novembre 2013
 
 
GIORNATA DI STUDIO
 
IL VIAGGIO INTERIORE
MAESTRO DOVE ABITI?
 
martedì 3 dicembre 2013, ore 15-18
Istituto teologico Sant’Antonio Dottore
Padova, via San Massimo 25 
 
 
Martedì 3 dicembre, dalle ore 15 alle 18, nell’aula magna dell’Istituto teologico Sant’Antonio Dottore (via San Massimo 25 a Padova), si svolgerà una giornata di studio sul tema Il viaggio interiore. Maestro dove abiti?
Interverranno il prof. Roberto Repole, presidente dell’Associazione teologica italiana, e la prof.ssa Isabella Adinolfi, docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
 
La giornata di studio è promossa dal biennio di specializzazione in Teologia spirituale della Facoltà teologica del Triveneto, in collaborazione con l’Istituto teologico Sant’Antonio Dottore, come momento di approfondimento e confronto aperto a tutti e rivolto, in particolare, agli studenti e agli operatori pastorali.
 
Ad avviare i lavori sarà Antonio Bertazzo, docente di Psicologia della religione alla Facoltà teologica del Triveneto, che introdurrà il tema di studio: il cercare dell’uomo, il viaggio interiore, che è sempre mosso, anche nel nostro tempo e nella cultura occidentale così “laica”, dalla ricerca di un orizzonte di significato e di valori-guida che possano dare senso all’esistenza.
 
L’approfondimento dell’esperienza spirituale del viaggio sarà affidato a Roberto Repole, docente di Teologia sistematica alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale – sezione di Torino e presidente dell’Associazione teologica italiana. Isabella Adinolfi, docente di Filosofia della storia e Storia del pensiero etico-religioso all’Università Ca’ Foscari di Venezia, illustrerà invece la figura di Etty Hillesum e il suo Diario come racconto di un viaggio interiore fatto in un tempo e in un luogo (il campo di concentramento di Auschwitz, dove morì nel 1943) in cui si diceva “Dio è morto” e dove invece Dio fu da lei riscoperto come presenza d’amore. Si tenterà così un paragone tra ciò che, in quel tempo, si pensava come l’assenza o il “fallimento” di Dio e quello che, oggi, molti vorrebbero definire l’inutilità o l’assenza apparente di Dio.
 
 
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