La Pasqua del Signore è anche la nostra Pasqua – videomessaggio del Preside

Speranza, impegno, coraggio, riconciliazione e fraternità siano i segni di un mondo nuovo, un mondo che sia per tutti una casa ospitale. È l’augurio del preside mons. Roberto Tommasi in questa Pasqua segnata da fragilità, incertezza, mortalità da cui traluce l’umile grandezza della vita degli uomini e delle donne.

Padova, 4 aprile 2020, primi vespri della Domenica delle Palme. In prossimità della Pasqua il preside della Facoltà teologica del Triveneto, mons. Roberto Tommasi interviene con un videomessaggio di saluto, di riflessione e di auguri.

Dopo avere ringraziato tutta la comunità accademica – personale, docenti e studenti – che con lo smart working e le lezioni distanza tengono vivo il filo della missione di impegno e di studio della Facoltà, il preside interviene sul tempo “di grande tempesta” che stiamo vivendo. «È un tempo che chiede di cambiare stili e modi di vivere – afferma mons. Tommasi – ed è tempo che diventa occasione di riflessione su noi stessi e sulla condizione della vita umana e sociale nel mondo, al fine di prendere delle scelte nuove in ordine all’impegno per i valori essenziali per la vita degli uomini e del mondo».
Questo tempo mette in luce «la fragilità, l’incertezza e la mortalità che accompagna la condizione umana sulla terra; fa toccare con mano, a volte dolorosamente, la compresenza nelle nostre vite, accanto ai nostri progetti e agli atti delle nostre volontà, di un imponderabile e un imprevedibile che si intreccia con i nostri cammini e in parte li determina». Questo momento è però anche «l’occasione perché traluca l’umile grandezza della vita fragile degli uomini e delle donne».

In questo tempo dove si intrecciano «fragilità e grandezza della condizione umana, momenti di paura e slanci di coraggio e di dedizione – prosegue il preside – noi celebriamo la Pasqua di morte e resurrezione del Signore Gesù».
La Pasqua «rivela un volto di Dio che è Amore e che ama l’umanità fino ad assumerne tutto il dolore e la morte; ma ci rivela anche come questo amore di Dio sia più grande del dolore e della morte e torni vivo per essersi pienamente donato anche attraverso quel dolore e quella morte».
«Il Signore risorto – prosegue – è vivo e vive per sempre e dona all’umanità il suo Spirito che in ciascuno di noi, nelle comunità ecclesiali e nella famiglia umana è Spirito di consolazione e di speranza, è forza che dà coraggio, che affratella e riconcilia, è capacità di amare senza calcoli, con dedizione, in un amore aperto a tutti, soprattutto a chi ha maggiormente bisogno».

L’augurio che mons. Tommasi rivolge a ciascuno è «di poter vivere questa Pasqua in serenità e di fare esperienza che la Pasqua del Signore è anche la nostra Pasqua. Come nel suo passare dalla morte alla vita così anche in noi, per il suo dono, avviene il passare da una vita a un’altra, una vita rinnovata, dove speranza, impegno, coraggio, riconciliazione e fraternità diventano i segni di un mondo nuovo, un mondo che sia per tutti una casa ospitale».

 

 

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