Epistēme/Dissertazioni. 6

CRISTIANO ARDUINI, La razionalità dell’agire del medico e il ruolo delle virtù, 2009, pp. 288.

 

Contenuto
Trent’anni e più sono trascorsi dai tempi in cui Van Rensselaer Potter, Andrè Hellegers, Daniel Callahan e Willard Gaylin si mossero da pionieri ad esplorare quell’ormai fitto intricarsi di problemi etici legati al nascere e al morire e, su ogni sorta di casi difficili, si sono scritti fiumi di inchiostro. Ma, che cosa è realmente cambiato in quello che è il rapporto tra medico e paziente? Non è forse vero che, nonostante acute penetrazioni antropologiche e giudizi morali ineccepibili, siamo ancora qui a misurarci con un diffuso malcontento? La presente ricerca tenta di approfondire il legame intrinseco tra bene e ragionevolezza nel complesso rapporto che unisce medico e paziente, al fine di rinominare la medicina, non solo come rispetto del paziente ma, anzitutto, come cura e promozione dello stesso, in un dispiegarsi armonico di tutto l’agire del medico il quale, servendo il malato, perfeziona e compie se stesso come terapeuta e, di riflesso, come persona.

 

Destinatari
Studenti di teologia, filosofia e morale.

 

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