Hervé Legrand: la chiesa si realizza in un luogo

Luca Merlo, nel saggio "La chiesa si realizza in un luogo", presenta una Introduzione ragionata al pensiero ecclesiologico di Hervé Legrand, domenicano francese profondamente impegnato per l'ecumenismo, nel 1990 nominato dal suo ordine “maestro in teologia”.

Il concilio Vaticano II rimane per la chiesa cattolica l’evento più significativo del Novecento: luogo di raccolta delle istanze di cambiamento covate per decenni e, al tempo stesso, promettente avvio di riflessioni e di percorsi che attendono di essere pienamente recepiti e attuati. L’assunzione, pur con qualche esitazione, di una prospettiva ecclesiologica comunionale è tra i risultati più apprezzabili di quell’assise.

Il saggio di Luca MerloLa chiesa si realizza in un luogo. L’itinerario ecclesiologico di Hervé Legrand, offre un’introduzione ragionata al pensiero del domenicano francese (1935). Legrand si è fatto acuto interprete e convinto promotore di una delle più significative riscoperte del Vaticano II: la possibilità di comprendere l’unica Chiesa di Dio a partire dalle sue realizzazioni locali.

«Il senso di corresponsabilità, che andava gradualmente affermandosi nel desiderio di partecipazione sempre più diffuso tra i cristiani, – scrive Merlo – si intrecciava con la cosiddetta “crisi d’identità del prete”, figura che rimaneva sospesa fra la resistente idealità del passato e l’incerto adattamento richiesto dalla complessità del presente. Sarà proprio il ripensamento radicale dell’identità e del ruolo del clero a chiamare in causa la ministerialità della chiesa tutta».
Se la teologia era così obbligata ad avventurarsi in territori fino ad allora inesplorati, le comunità cristiane erano d’altra parte incalzate a ridisegnare i propri assetti pastorali. Furono anni di accese discussioni sui ministeri ecclesiali e a un certo punto fu chiaro «come non fosse più possibile riflettere sul/i ministero/i se non partendo dalla chiesa, – spiega Merlo – che rimane l’ambito originario e vincolante per qualsiasi discorso in merito: ogni ministero infatti, benché si richiami a quello di Cristo e in esso trovi la propria ragion d’essere, risulta incomprensibile al di fuori della dinamica ecclesiale che lo ha generato e lo sorregge».

Questa prospettiva è stata assunta anche da Hervé Legrand e scandisce le due parti in cui si articola la ricerca di Luca Merlo. Il volume offre un’introduzione ragionata al pensiero ecclesiologico del domenicano francese, presentando anzitutto le ragioni che stanno alla base della rivalutazione della chiesa locale nell’orizzonte della cattolicità, per poi illustrare le diverse figure ministeriali che ad essa si richiamano nell’intento di coglierne l’identità funzionale e le potenzialità pastorali.

• A questo link è possibile scaricare l’indice e un estratto del libro.

L’autore. Luca Merlo è presbitero della diocesi di Verona. Insegna ecclesiologia e mariologia presso lo Studio teologico “San Zeno” e l’Istituto superiore di scienze religiose “San Pietro martire” della città; è anche delegato diocesano e direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Per l’Editrice Morcelliana ha pubblicato un profilo teologico di Yves Congar (2014).

Il volume (116 pagine, € 13,00), in questi giorni in libreria, è edito da Facoltà Teologica del Triveneto e Edizioni Messaggero Padova e fa parte della collana Sophia della Facoltà (Episteme. Studi e ricerche, 20).

Paola Zampieri

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