La corruzione imperdonabile. Lo sguardo dell’etica teologica

COMUNICATO STAMPA 19/2018

COMUNICATO STAMPA 19/2018

Padova, 23 maggio 2018

LA CORRUZIONE IMPERDONABILE

Il tema della corruzione letto dal punto di vista dell’etica teologica è al centro del focus del nuovo numero di Studia patavina (1/2018).
Un contributo di pensiero, frutto del lavoro dei professori di teologia morale della Facoltà, su un “cancro sociale pervasivo, destrutturato e sistemico” oltre che un “peccato imperdonabile”.

«Il peccato si perdona, la corruzione non può essere perdonata» così Jorge Mario Begoglio nel 1991 scriveva a seguito di un grave fatto di cronaca, avvenuto in Argentina, che aveva visto l’assassinio di una giovane studentessa da parte di persone colluse con il potere politico. La sferzata del futuro papa Francesco, che conserva attualità in tempi e contesti geografici diversi, è il perno attorno a cui ruota l’approfondimento proposto dalla rivista della Facoltà teologica del Triveneto Studia patavina nel fascicolo 1/2018, in uscita in questi giorni.

Il tema La corruzione imperdonabile. Lo sguardo dell’etica teologica è sviluppato in cinque articoli, frutto di un lavoro maturato nell’ambito del gruppo dei docenti di teologia morale della Facoltà, firmati da Franco Gismano, Giorgio Bozza, Andrea Gaino, Giovanni del Missier e Francesco Silvestri.

«Purtroppo, come è noto, gli sforzi compiuti fino ai più alti livelli istituzionali per opporre alla corruzione diffusa in tutti gli ambiti dell’amministrazione pubblica strategie più efficaci di contrasto e di prevenzione non hanno ancora portato a un significativo ridimensionamento, se non alla sconfitta, di un cancro sociale pervasivo, destrutturato e sistemico» afferma nell’editoriale il coordinatore del focus, prof. Giuseppe Quaranta. «Poiché in questo scenario il fattore culturale gioca un ruolo assolutamente non trascurabile – spiega – i professori di teologia morale hanno voluto dare un contributo di pensiero affrontando il problema “corruzione” sotto diversi aspetti».

Una prima descrizione delle dinamiche corruttive è tracciata da Franco Gismano (docente allo Studio teologico interdiocesano e all’Istituto superiore di Scienze religiose di Gorizia-Trieste-Udine), che evidenzia come la corruzione non si possa ridurre a un problema di legalità pubblica: la sua origine si trova nel cuore delle relazioni che costituiscono la persona, fra le quali va annoverata anche la relazione di ciascuno con il proprio sé più profondo, là dove si radicano le motivazioni e le intenzioni che presiedono alle scelte dei soggetti.

Giorgio Bozza (docente nella sede di Padova della Facoltà) focalizza il cuore morale del problema: il dramma morale della corruzione sta tutto nell’enorme pressione che sistemi politici ed economici, incuranti del merito e dell’equità, esercitano sul soggetto nel momento in cui egli è chiamato a verificare non solo il fine del proprio agire, ma anche la correttezza e la legittimità dei mezzi impiegati in vista del fine da ottenere.

L’intreccio di responsabilità individuali e di pressioni sistemiche è messo in luce da Andrea Gaino (docente all’Issr e allo Studio teologico di Verona), con preziose riflessioni sulla necessità di implementare una concezione più integrale di responsabilità; ciò interpella non solo le intenzioni e i desideri più intimi e nascosti degli individui, ma esige l’attivazione di processi di rigenerazione del corpo sociale e di strategie per progettare sistemi migliori.

La questione eminentemente teologico-morale della imperdonabilità della corruzione è trattata da Giovanni Del Missier (docente all’Issr e all’Ita di Gorizia-Trieste-Udine), secondo un duplice piano di analisi: sul piano delle disposizioni psicologiche e spirituali del soggetto corrotto e su quello delle dimensioni più oggettive del disordine morale della corruzione.

Infine, Francesco Silvestri (docente Issr di Belluno, Treviso e Vittorio Veneto) presenta il lessico biblico della corruzione e riprende alcuni episodi della Bibbia in cui l’esercizio spregiudicato del potere che sta alla radice di tutte le forme di corruzione è messo in scena in modo particolarmente efficace; si dischiude così un mondo di possibilità di essere e di agire che, se fatte proprie dal soggetto, si traducono in etica vissuta.

 

Il volume 1/2018 può essere richiesto (al costo di € 17,00) a studiapatavina.abbonamenti@fttr.it

Copie omaggio per recensione sono a disposizione per i colleghi giornalisti.

 

In allegato gli abstract degli articoli della rivista.

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