Sullo sfondo due versetti:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo» (Mt 13,44)
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi, perché il regno di Dio è in mezzo a voi» (Lc 17,20-21)
A guidarci, padre Alessandro Zottarel e tanto Spirito santo. Non intendo soffermarmi sui dettagli della giornata, sulla scansione dei tempi, sulla calda accoglienza offerta dalle Discepole, sulle brioches alla crema trovate al nostro arrivo, sullo squisito ragù della pasta, sulla varietà di gusti della pizza, sui mille dolci proposti in tavola… no, non intendo soffermarmi su questi particolari, sulla pizza fumante rispuntata per la merenda, sul prato morbido ideale per giocare a pallone e sul clima primaverile che ci avvolgeva.
Quello che mi interessa mettere a fuoco è piuttosto ciò che è venuto su, «come gli gnocchi» – efficace immagine evocata da p. Alessandro per aiutarci a portare a galla gli eventi più significativi della nostra vita – man mano che la fiamma prendeva vigore e l’acqua piano piano si scaldava, fino a raggiungere l’ebollizione. Dallo smarrimento iniziale di essere lì, di fronte a volti più o meno noti, sono gradualmente entrata nel desiderio di lasciarmi guidare e di vivere quel tempo privilegiato davanti al Signore, con la mia vita, insieme a tanti altri cuori orientati a Lui. Al centro della giornata, la celebrazione eucaristica, quasi come fosse il porto su cui approdare e da cui ripartire verso un orizzonte di relazioni.
Tanti dei frutti maturati durante la giornata penso siano racchiusi in questo cartellone, su cui abbiamo scritto quella parola che in questo oggi lo Spirito dice a noi, studenti e docenti della Facoltà.
Credo che uno dei tanti tesori di questa giornata sia l’aver lasciato “venire su, come gli gnocchi”, una consapevolezza che probabilmente già ci abita, ma che forse ha bisogno di essere lasciata emergere e riconosciuta nella sua evidenza: quel Dio che tanto scrutiamo nei libri, si fa carne prima di tutto nelle relazioni che animano i corridoi e le aule della Facoltà. Lì, in quegli incroci di sguardi, abbracci, sorrisi; lì, in quei colloqui tra noi di incoraggiamento e di confronto; lì, in quello stare l’uno per l’altro, si fa carne il regno di Dio. Ognuno di noi è impegnato in questo cammino di studi con l’unicità della propria persona ed è in questo campo polveroso, frutto delle nostre storie, che fiorisce, ogni giorno, in ogni stagione, il germoglio della vita in Lui.
È così che ritorno in Facoltà, con le mani traboccanti di gratitudine per questo tempo edificante vissuto in fraternità e con la gioia rinnovata di appartenere a una grande famiglia.
Chiara Rebellato
studentessa del quarto anno di Teologia