Pandemia Istituzioni Società. Dialoghi sulla pratica del buon governo è il titolo dell’incontro che la Facoltà teologica del Triveneto propone giovedì 30 marzo 2023, dalle ore 17 alle 18.30, nella sede di Padova (via del Seminario, 7).
Il libro del costituzionalista Mario Bertolissi Il mito del buon governo sarà l’occasione per approfondire alcuni temi legati all’attualità: dalla recente crisi pandemica, con i suoi strascichi, alla riforma delle istituzioni, con aperture alla letteratura, alla scienza politica, alla sociologia e all’economia.
Il programma prevede il saluto del preside della Facoltà, don Andrea Toniolo, e la presentazione del libro a cura di Maurilio Gobbo, docente di Diritto pubblico comparato all’Università di Padova.
Seguiranno gli interventi di Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; Gregorio Piaia, emerito di Storia della filosofia all’Università di Padova; Mario Bertolissi, docente di Diritto costituzionale all’Università di Padova.
Introduce e modera mons. Riccardo Battocchio, presidente dell’Associazione teologica italiana.
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La partecipazione è libera.
Informazioni. www.fttr.it – segreteria@fttr.it – tel. 049-8787588
Il mito del buon governo
Nel corso della storia le sollecitazioni alla pratica del buon governo non sono mai mancate. Ne sono un esempio il ciclo di affreschi di Giotto a Padova e quello di Ambrogio Lorenzetti a Siena, ma anche le premure di presidenti della Repubblica quali Luigi Einaudi e Sergio Mattarella. Negli anni di pandemia è stato ripetutamente evocato Alessandro Manzoni, il cui rigore morale può rappresentare un termine di riferimento laico per tutti.
La pandemia, appunto. Parte proprio da qui Mario Bertolissi (costituzionalista, già professore ordinario di Diritto costituzionale presso la Scuola di Giurisprudenza di Padova) nel suo volume Il mito del buon governo, che ha un sottotitolo significativo: 8 marzo 2020-8 marzo 2022 Pandemia istituzioni società. Una Repubblica ostaggio di don Abbondio, don Ferrante, donna Prassede e Azzeccagarbugli (Jovene, Napoli 2022, pp. 496).
«Pensare che il diritto consista soltanto in un sistema di norme è un’innaturale follia. Ritenere che le leggi risentano di ciò che siamo e di quel che pensiamo è realistico. E, soprattutto, misterioso – si legge nel risvolto di copertina –. Alessandro Manzoni aiuta a capire. E suggerisce, probabilmente, come fare per proteggere la propria libertà, con dignità. La sua è una grande, impareggiabile e attualissima lezione di educazione civica. Perché insegna ad essere cives: nel XXI secolo».
Il libro è uno “zibaldone” – come l’autore stesso lo definisce – frutto di annotazioni quotidiane, di letture costanti. Mario Bertolissi ha osservato, giorno dopo giorno, registrandoli, avvenimenti pubblici e privati; ne ha decodificato il senso, avvalendosi dell’insegnamento di Cesare Vivante, secondo cui nulla è estraneo al diritto, perché è composto di tutti gli elementi della vita. Ci restituisce una raccolta di foto “cliccate” dall’8 marzo 2020 all’8 marzo 2021; nessuna foto è stata scartata ma tutte vengono consegnate al lettore, cui spetta porre ordine, liberamente. L’intento dichiarato dell’opera è di mantenere la memoria, che «deve imporre a ciascuno l’assunzione di responsabilità, in ogni campo destinato a condizionare l’avvenire della Repubblica»: nel selezionare la classe dirigente, nel decidere come spendere il denaro pubblico, nel predisporre il testo degli atti pubblici.
L’impulso – dichiarato dall’autore – a comporre il volume è venuto da un tragico fatto di cronaca: la morte del diciottenne udinese Lorenzo Parelli, in alternanza scuola-lavoro. La pandemia sanitaria, poi quella economica, poi la guerra scatenata da Putin in Ucraina; e il Pnrr, che rischia di rimanere, in larga parte, inattuato. «Per il Paese sarebbe una tragedia – scrive Bertolissi –. Per evitare l’ennesimo fallimento è indispensabile convincersi che un eventuale successo dipende da una rinascita, dalla ricostruzione di sé, che può avvenire soltanto in presenza di forti idealità, in grado di rivitalizzare, attraverso le persone, quei particolari corpi sociali che sono le istituzioni. Del resto, si è soliti ammonire che non bastano le leggi. Serve altro, e ben altro. Sono decisive le azioni concrete, permeate di moralità e di legalità».
Il mercato, pure esso, ha bisogno di democrazia «per non ridursi – aggiunge – a luogo di competizioni drogate, che l’homo oeconomicus dovrebbe rifiutare, in nome di un agire morale». Guardando all’attualità, «nonostante la scienza, i droni, gli algoritmi, i satelliti, le filiere e altra merce del genere – conclude – si è costretti ad ammettere che la storia non è affatto magistra vitae. Ora più che mai, il buon governo corrisponde a un dovere costituzionale inderogabile».
L’autore. Mario Bertolissi, già professore ordinario di Diritto costituzionale presso la Scuola di Giurisprudenza di Padova, è autore di monografie e numerosi saggi in materia amministrativa e costituzionale. Ha ricoperto e ricopre prestigiose cariche istituzionali. Esercita la professione di avvocato ed è abilitato al patrocinio dinnanzi le giurisdizioni Superiori con particolare riguardo alla Corte costituzionale.
L’incontro ha il patrocinio di: Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario; Dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata; Biblioteca della Facoltà teologica del Triveneto; Biblioteca antica del Seminario vescovile di Padova; Centro studi sulle istituzioni “Livio Paladin”.
Paola Zampieri