Terminata la scuola guida, presa la patente e un po’ di confidenza con il mezzo, possiamo metterci in strada e guidare verso la destinazione che desideriamo raggiungere. Servirà un po’ di esperienza per imparare a farlo bene, sulle basi acquisite, per poi procedere in sicurezza.
Lo studio della teologia è un po’ così. Ti dà le basi e ti insegna dove cercare gli strumenti per pensare con la tua testa. In questo modo non sarà difficile sviluppare una riflessione critica, ad esempio, sul tempo di pandemia che stiamo vivendo e interrogarsi – ma senza pretendere di avere tutte le risposte, perché le risposte, come le destinazioni dei nostri viaggi, sono potenzialmente infinite – sulle reazioni della società e della chiesa in questo frangente (ecco che viene buono avere seguito il corso di morale sociale) oppure sull’immagine di persona umana emergente dalle scelte che stiamo compiendo come società civile (e qui ci soccorre l’antropologia).
Il primo grado degli studi teologici proposto dalla Facoltà teologica del Triveneto è un ciclo istituzionale, quinquennale, che offre una preparazione teologico-umanistica tramite l’insegnamento della filosofia, della Bibbia, della storia, della teologia e delle scienze umane (vedi qui i dettagli dell’offerta formativa – scarica il pieghevole e i programmi di tutti i corsi).
La teologia? Un sapere critico
«Formiamo persone, prima che teologi – precisa il direttore del primo ciclo don Carlo Broccardo –. Lo studente di teologia che consegue il titolo di baccalaureato è una persona che ha imparato a ragionare con la propria testa su questioni di vari ambiti, dall’etica alla scienza, dall’economia alla politica, partendo dal punto di vista teologico. La teologia è un sapere che apre la mente a dare uno sguardo più ampio sulla realtà».
Se il piano di studi è piuttosto “blindato”, con una cinquantina di esami nel quinquennio quasi tutti obbligatori, non manca la possibilità di scelta fra alcuni seminari, che ogni anno affiancano la parte istituzionale. Qui parlano le voci nuove del corpo docenti, aprendo prospettive più ampie su temi di attualità quali l’etica del lavoro, la laicità cristiana fra diritto e teologia, i nuovi ateismi, l’indifferenza religiosa e il relativismo…; oltre a offrire approfondimenti su questioni più strettamente filosofiche, bibliche e teologiche.
Nell’ottica di una futura professione, il titolo accademico abilita all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado. «Insegnanti si diventa – prosegue Broccardo – elaborando giorno per giorno le basi acquisite, rendendole materia fertile per affrontare in classe la formazione, assieme alle domande e alle sfide, dei ragazzi e dei giovani».
Per chi si voglia cimentare con la “professione” del teologo, la strada è lunga. Il baccalaureato è il primo gradino di una formazione che prosegue con il biennio di specializzazione (secondo ciclo, nei due rami di teologia pastorale e teologia spirituale) e si conclude con il dottorato (terzo ciclo, triennale).
Studio e spiritualità: studenti protagonisti
C’è una particolarità che caratterizza la Facoltà ed è la vivacità dei suoi studenti. L’ambiente accademico offre un buon rapporto fra studenti e docenti, sia in termini numerici che di relazione: i numeri non troppo elevati di persone rispetto agli spazi creano un clima di serenità e di collaborazione, dove gli studenti si conoscono tutti e i professori hanno modo di seguire con attenzione le persone e le tesi.
Questo aspetto ha favorito la nascita di alcune iniziative promosse dagli studenti. «Lo studio della teologia coinvolge non solo l’intelletto ma anche l’aspetto spirituale della vita – sottolinea il direttore –. Accanto a chi si forma per una vocazione sacerdotale o religiosa, ci sono molti laici e laiche che si accostano alla teologia anche per approfondire la propria fede e sentono l’esigenza di condividere le loro esperienze. Da qui è nata un’espressa richiesta da parte degli studenti di poter avere momenti di spiritualità da vivere insieme, al di fuori delle aule».
Così gli studenti del primo ciclo della Facoltà e quelli dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova si sono messi insieme per realizzare alcune iniziative che, evidenzia Broccardo, «hanno dato anima al rapporto fra le due realtà accademiche, già in essere a livello istituzionale e ora sempre più collaborativo».
Fra le proposte di spiritualità e preghiera, nel tempo del coronavirus è nato #Lodainsieme, uno spazio virtuale dove riunirsi, ogni venerdì e lunedì alle ore 8.15, per la preghiera delle lodi; un’iniziativa che ha registrato una cinquantina di connessioni al giorno.
«Il nostro desiderio – raccontano gli studenti – è di tessere legami fraterni andando oltre al tempo delle lezioni e dello studio. Questo ci ha portati a organizzare nel 2018, con l’aiuto di alcuni professori, tre giorni di fraternità, che sono stati un trampolino di lancio (dato il buon riscontro) verso altre giornate di spiritualità, condivise nei mesi di marzo e di dicembre 2019». Tra le altre attività, c’è anche la formazione di un coro per animare momenti comunitari, come la celebrazione eucaristica di inizio anno accademico e altri tempi di preghiera.
Paola Zampieri
Le iscrizioni alla Facoltà teologica del Triveneto
sono aperte da giugno a settembre 2020
(tranne il periodo di chiusura della segreteria, dal 20 luglio al 24 agosto).