Padova, 22 ottobre 2020. La pandemia di Covid-19 non permette quest’anno di celebrare la tradizionale messa d’inizio anno accademico, ma le studentesse e gli studenti del gruppo Leviti – Lodainsieme della Facoltà teologica del Triveneto e dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova non si perdono d’animo e trovano il modo di sentirsi tutti uniti all’inizio delle lezioni di giovedì 22 ottobre con un video realizzato da loro stessi e trasmesso in contemporanea in tutte le aule dove si svolgono le lezioni in presenza e, nello stesso tempo, sono trasmesse a distanza per chi non può parteciparvi fisicamente.
Il preside don Andrea Toniolo rivolge il suo saluto a tutti, in particolare a chi inizia quest’anno lo studio e l’insegnamento. Sottolinea che la didattica in presenza, sostenuta dalla Facoltà secondo le norme di sicurezza, costituisce un valore aggiunto alla formazione universitaria, che non è fatta soltanto di trasmissione di contenuti e di lezioni frontali ma anche di relazioni che si instaurano nella comunità di professori e studenti. «Dei Verbum religiose audiens – conclude citando l’incipit della costituzione conciliare – con queste parole ci auguriamo per quest’anno di metterci in ascolto religioso della Parola di Dio, che è Verbo incarnato che giunge a noi attraverso la testimonianza forte e autorevole della sacra Scrittura, della storia della chiesa ma anche della vita degli uomini e delle donne di questo nostro tempo».
La scuola, e quindi anche l’università, «è dove si sta insieme, si interagisce, ci si emoziona per un concetto finalmente intuito, una traduzione risolta e il docente è colui che genera processi conoscitivi» ribadisce il direttore del ciclo istituzionale della Facoltà, don Gastone Boscolo. La Facoltà «è al servizio degli studenti e preparerà ciascuno per quell’impegno a cui la vita lo chiamerà. L’augurio è che qui vi sentiate a casa».
In questo tempo inedito e sospeso il direttore dell’Issr, don Livio Tonello, invita a ripartire, affidando a tutti una parola: resilienza, che «fa rima con resistenza e chiama a tirare fuori il meglio di noi stessi, a vincere le parole, le fatiche e i dubbi, con la passione e la volontà, credendo nella cultura e nel valore della formazione».
La parola passa quindi alle studentesse e agli studenti, che esprimono le loro attese per l’anno accademico appena iniziato e i desideri per la comunità che sapranno costruire insieme in Facoltà; ma raccontano anche come la pandemia ha cambiato la loro vita e che cosa è mancato di più durante il lockdown che li ha tenuti lontani gli uni dagli altri.