AMO Amici del Medio Oriente onlus organizza una sessione formativa in Turchia dal titolo Ripartire da Antiochia. La chiesa dei primi secoli, che si svolgerà dall’11 al 24 luglio 2022.
La proposta è rivolta agli studenti di Facoltà teologiche e Istituti superiori di Scienze religiose, insegnanti di religione, seminaristi, giovani preti.
L’esperienza sarà guidata da p. Paolo Bizzeti, vicario apostolico di Anatolia, don Maurizio Girolami, docente di Patrologia alla Facoltà teologica del Triveneto, p. Antuan Ilgit sj, Luca Bombelli.
La Facoltà teologica del Triveneto riconosce a questa attività formativa 4 crediti per gli studenti del ciclo istituzionale e del ciclo di licenza della sede.
Scopo della sessione è ritornare alle radici per ricentrarsi e interpretare l’oggi, ma anche edificare ponti con una chiesa sorella oggi in minoranza. L’esperienza permetterà di conoscere la situazione delle comunità cristiane, minoranza significativa per la chiesa di occidente, e una ricognizione di alcuni luoghi teatro del libro degli Atti degli Apostoli, coniugando geografia, storia, archeologia, cultura. Nel percorso – che sarà condotto con uno stile semplice ed essenziale – si incontreranno testimoni significativi delle comunità cristiane locali e si vivrà un itinerario personale di preghiera con momenti di confronto comunitario.
«Accanto alla formazione teorica appresa nei vari corsi biblici, teologici e di storia della chiesa, un modulo esperienziale nei luoghi fontali della fede porta valore aggiunto ai contenuti appresi in classe – scrive il vescovo Bizzeti –. Anzitutto, perché aiuta le persone a collocarsi e a prendere contatto con le distanze percorse – e con quello che questo ha comportato e significato – dai protagonisti della prima evangelizzazione. Inoltre, perché l’Anatolia, da trampolino di lancio del kerygma, oggi è una regione a larga maggioranza musulmana; il mondo si è capovolto ed è importante riflettere sui processi storici che hanno determinato questa situazione in modo da vivere nel presente più attrezzati e con capacità prospettica. Terzo, perché le piccole comunità cristiane di Turchia offrono chiavi ermeneutiche della propria identità e prassi di convivenza con le altre fedi, utili a rompere certi cliché della cultura mediatica occidentale, suscitando domande utili per mettersi in discussione».
Per informazioni e iscrizioni scarica il volantino e il programma.