Sartori e Ratzinger: da Roana un’apertura al mondo

COMUNICATO STAMPA 16/2012

 

Padova, 17 maggio 2012

 

Sartori e Ratzinger: da Roana un’apertura al mondo

 

La Fttr ha reso omaggio al teologo Luigi Sartori con un atto accademico e la presentazione di un volume che raccoglie e rilancia riflessioni teologiche dello stesso Sartori e di Joseph Ratzinger nate a Roana a metà degli anni Settanta.

 

 

La Facoltà teologica del Triveneto ha voluto ricordare, a cinque anni dalla morte, il teologo Luigi Sartori con un atto accademico che si è svolto a Padova giovedì 17 maggio 2012. Nell’occasione sono state presentate alcune Annotazioni sul volume Salvezza cristiana e storia degli uomini. Joseph Ratzinger con Luigi Sartori tra i teologi triveneti (1975-1976) curato dal prof. Roberto Tura (Emp – Fttr, Padova 2012, pp. 232, € 17).

«Un grande autore lo si onora pensando, non ripetendo – ha esordito il preside, prof. Andrea Toniolo –. La Facoltà fa memoria della persona e del pensiero di Luigi Sartori, che ha fortemente sostenuto questa istituzione accademica, con la pubblicazione del libro e con questa giornata ma anche con alcune tesi di dottorato che sono in corso, segno che il pensiero di questo teologo è vivo, che le sue intuizioni si stanno ripensando per l’oggi. Le relazioni pubblicate nel volume, e che sono state pronunciate nel 1975-76 durante i convegni dei teologi triveneti a Roana, toccano temi rilevanti per il nostro tempo: natura, rivelazione, storia universale… sono concetti che papa Benedetto XVI continua a riprendere nei suoi discorsi».

Gli interventi della mattinata, introdotta dal prof. Giampietro Ziviani, docente di ecclesiologia alla Fttr, hanno restituito alcuni frammenti della figura e del pensiero del teologo padovano che a metà degli anni Settanta ebbe la ventura di incontrare il professore bavarese Joseph Ratzinger, a quel tempo decano e vicerettore dell’Università di Regensburg. Fu un incontro che restò dentro a entrambi, tanto che, come ha raccontato il vicario generale della Diocesi di Padova, mons. Paolo Doni, nell’udienza generale di mercoledì scorso papa Benedetto XVI, informato della pubblicazione del libro e dell’atto accademico della Facoltà, ha affermato: «Ricordo bene i convegni di Roana».

 

Durante la mattinata, introdotta e moderata dal prof. Giampietro Ziviani, docente di ecclesiologia alla Fttr, ha preso la parola Sergio Bonato, presidente dell’Istituto di cultura cimbra di Roana (Vi), raccontando la genesi degli incontri roanesi, avvenuti grazie ai contatti del prof. Hugo Resch e poi sfociati in amicizia e gemellaggi tra l’Altopiano e la Baviera. Bonato ha poi evidenziato il passaggio del libro in cui Sartori commenta la soddisfazione dei partecipanti al primo convegno (dal titolo Salvezza cristiana tra storia e aldilà) sia per i contenuti emersi sia per il clima spirituale e umano della comunità ospitante: «Forse è un segno; la teologia – scrive Sartori – ha bisogno di essere “riospitata” in seno alle comunità cristiane vive, accanto ai loro problemi, ma anche dentro la loro simpatia e cooperazione. La teologia non è affare di aristocratici. È impegno ecclesiale; specialistico anche, ma sempre nella chiesa, della chiesa e per la chiesa. Naturalmente di una chiesa nel mondo e per il mondo».

 

Marianita Montresor, dottoranda in teologia ecumenica di Luigi Sartori all’Istituto di studi ecumenici San Bernardino di Venezia, ha invece posto l’accento sulle differenze dei due illustri relatori dei convegni di Roana: più accademico, analitico e documentato Ratzinger; più intuitivo, sintetico e portato a trasporre nella vita la tradizione teologica Sartori, che «era sempre attento a cogliere anche i frammenti e i fermenti di verità, ad ascoltare sempre “perché nulla vada perduto”, a cercare sempre un maggiore equilibrio accogliendo le dialettiche  e cercando di comporle in un contesto unitario, in una visione globale». Ad accomunare i due i teologi, invece, viene evidenziata la loro robusta fede, che in Sartori assume un timbro più di carattere “ecumenico”.

 

Nella sua rilettura dei testi degli interventi di Roana Antonio Ricupero, dottorando della Fttr in teologia della storia di Luigi Sartori, ha evidenziato come da quei temi (che richiamano dimensione storica e dimensione trascendente e il ruolo dello Spirito nella salvezza portata da Cristo) la chiesa viene provocata «a ripensare l’annuncio del vangelo in un orizzonte oggi culturalmente competitivo; la teologia viene chiamata a riorganizzare i dati di fede e di tradizione e la sua pastorale in un progetto che dev’essere incarnato, e ad ancorare la salvezza cristiana in un contesto che non è più abituato a guardare il cielo». «Se un tempo la chiesa è stata motrice della storia – ha concluso Ricupero – oggi il suo ruolo è diverso: essere osservatrice attenta e interessata della vicenda umana, chiamata a coltivare la sua natura profetica, secondo quanto delinea la Lumen gentium: testimoniare e offrire all’umanità di oggi, strutturalmente connessa da una molteplicità di relazioni e di vincoli, quella unità cattolica planetaria conseguibile solo “in Cristo”».

 

Al termine, la parola è passata al prof. Roberto Tura, curatore del volume, che ha spiegato perché ha messo insieme pagine e persone: «per esaudire uno degli ultimi desideri di Luigi Sartori: vedere il suo nome ancora una volta vicino a quello di Joseph Ratzinger. E per dire che la Facoltà teologica non si è dimenticata di lui».

 

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