Arricchire la formazione personale e la proposta pastorale, ma anche il servizio di insegnamento della religione cattolica, di una qualità spirituale: è questa la caratteristica che contraddistingue l’offerta formativa del secondo ciclo del percorso teologico (Licenza) nell’indirizzo di Teologia spirituale, uno dei due rami della specializzazione biennale offerta dalla Facoltà teologica del Triveneto (l’altro è l’indirizzo in Teologia pastorale, per cui si veda l’articolo al seguente link).
«Non è scontato che le chiese e le parrocchie siano ambienti propizi a un’esperienza spirituale» afferma il vicedirettore del biennio di licenza padre Giuseppe Quaranta, che è anche il referente per l’indirizzo spirituale. «I presbiteri che frequentano i corsi spesso riprendono a studiare dopo alcuni anni di attività pastorale – spiega – e, grazie alla formazione qui ricevuta, hanno la possibilità di prestare maggiore attenzione alla qualità anche spirituale della pastorale».
A livello generale, per i laici in particolare, i corsi (che si possono seguire anche come uditori) rispondono al bisogno di prendere contatto con il tesoro della tradizione spirituale cristiana. «Nel panorama contemporaneo, in cui ormai ovunque si parla e si propone spiritualità, – sottolinea Quaranta – poter conoscere i testi, gli autori, le esperienze della spiritualità cristiana è certamente una risorsa che dà qualità».
Nella ricca proposta di corsi per l’anno accademico 2019/2020 si segnalano due filoni, in particolare: l’attenzione alla qualità spirituale dell’evangelizzazione e lo studio di tradizioni spirituali – cristiane e non – poco conosciute come la teologia e spiritualità bizantina e la mistica islamica.
«Da una parte, le figure singolari di alcune donne, fra cui Madeleine Delbrêl e Annalena Tonelli, per citarne solo un paio, saranno proposte come esempi di forme di evangelizzazione di frontiera per l’originalità con cui hanno vissuto il sogno e l’impegno del dialogo con uomini e donne di altre confessioni cristiane e di altre fedi – spiega Quaranta citando i corsi dei docenti Luciano Luppi e Marzia Ceschia –. D’altra parte, con il corso di spiritualità bizantina proposto dalla professoressa Oleksandra Vakula, desideriamo che gli studenti conoscano più da vicino il patrimonio liturgico, teologico e iconografico di una parte consistente del variegato cristianesimo orientale da cui provengono numerosi cristiani che lavorano e vivono nelle nostre case prendendosi cura degli anziani e degli ammalati. Infine, lo studio di alcuni fra i principali mistici e mistiche islamici delle origini, condotto dal prof. Alessandro Grossato, porterà a scoprire le rimarchevoli analogie esistenti con le biografie e i detti dei monaci cristiani dei primi secoli, contribuendo a veicolare una immagine più autentica dell’islam, troppo spesso ingiustamente declinato solo in accezione politica e fondamentalista.
Scarica il depliant informativo per l’a.a. 2019/2020 e il programma completo dei corsi.
Teologia spirituale – Focus sulla conversione, emblema dello scenario spirituale religioso contemporaneo
A caratterizzare il ciclo di specializzazione in Teologia spirituale per l’anno accademico 2019/2020 sarà l’attenzione al tema della conversione, che verrà trattato nel seminario-laboratorio annuale, dal titolo Conversioni e conversione. Pensare la conversione oggi tra religione, spiritualità e stili di vita, coordinato dai docenti Giuseppe Quaranta e Ugo Sartorio, con i quali approfondiamo il tema.
Il concetto di conversione si è evoluto nel tempo. Dall’originaria prospettiva missionaria a una figura inedita di “convertito”: che caratteristiche ha oggi questa nuova figura?
«Mentre nei secoli della cristianità si parlava della conversione in prospettiva prevalentemente missionaria e, in via eccezionale, in rapporto a figure di grandi convertiti, comunque sempre in chiave apologetica, oggi a livello religioso la conversione è un fenomeno trasversale. Essa è infatti intesa sia come passaggio da una religione all’altra, sia come presa di coscienza di un impegno da rinnovare all’interno della stessa tradizione religiosa (si pensi al fenomeno evangelico dei born again), sia infine come possibile abbandono di interesse per la religione di appartenenza (apostasia, de-conversione o disaffiliazione)».
E non è solo un fenomeno religioso…
«Lo studio della conversione non è più di sola pertinenza della teologia ma anche delle scienze umane e sociali, nel cui ambito è stata coniata l’espressione conversion careers: gli uomini del dopo-religione sono infatti tentati di convertirsi in tutte le direzioni, perché non attira tanto la conversione (una volta per tutte, come cambiamento definitivo), quanto piuttosto il convertirsi (il sempre di nuovo cambiare condizione), seguendo la logica della sperimentazione e dell’adesione con diritto di permuta. E questo in diversi ambiti: dalla professione (cambiando spesso lavoro) allo stile di vita (diventando vegani o abbracciando pratiche di meditazione) alla condizione sessuale…».
Questo continuo convertirsi, figlio dei nostri tempi, non si può forse leggere anche come una forma di leggerezza, quasi di disimpegno? Oppure c’è comunque un’autenticità della e nella ricerca?
«Oggi viviamo in tempi molto “duri”, come sottolineano i sociologi, e la spiritualità appare una risorsa proprio per resistere alla durezza del vivere contemporaneo, alla precarietà dei rapporti affettivi, sociali, professionali. Spesso le persone escono dalle grandi chiese e guardano alla ricerca spirituale per trovare risposte ai fallimenti e alle difficoltà della vita, cui le chiese tradizionali non sembrano offrire esperienze comunitarie emotivamente coinvolgenti e messaggi semplici. Al fondo c’è una ricerca di senso, che non va banalizzato, ed è questa la molla che spinge a cercare e a cambiare».
L’attrazione verso il cambiamento è un fenomeno solo individuale oppure ha risvolti anche dal punto di vista comunitario?
«Si apre qui il grande tema del cristianesimo di conversione, che determina il successo delle chiese evangeliche e pentecostali, soprattutto nelle Americhe e in Africa. Queste vengono percepite come comunità che rispondono ai bisogni personali, con un messaggio semplificato e connotato di emotività, dotate di una struttura a rete non legata al territorio, di contro alle grandi istituzioni religiose che appaiono invece burocratiche, pesanti, fredde e quindi poco attraenti».
E queste istituzioni come rispondono?
«Sono tendenze che ci fanno interrogare sul futuro del cristianesimo, sia dal punto di vista delle esperienze personali sia a livello di configurazione del cristianesimo stesso. Questo fenomeno estremamente poliedrico certamente chiama la chiesa a rinnovare se stessa, ritrovando un nuovo modo di essere chiesa di popolo, attenta sì al rapporto personale con Cristo ma senza trascurare l’ambito sociale e culturale che è parte del proprio impegno per tradizione».
In questo panorama vasto e variegato, qual è l’approccio della teologia spirituale?
«Da una parte c’è l’ascoltare e l’interrogarsi, venendo a contatto con le nuove narrazioni delle conversioni; dall’altra c’è il compito di pensare alla qualità cristiana del processo della conversione, che a volte è fulminea e altre volte è un percorso molto lungo, comunque mai incasellabile in una dinamica tipica. Un tema che la spiritualità poteva affrontare, fino a non molti anni fa, in maniera lineare senza uscire dai suoi confini, esige oggi un approccio decisamente interdisciplinare».
Come sarà affrontato il tema nel seminario-laboratorio?
«Il seminario farà interagire tra loro i diversi approcci (filosofico-antropologico, psicologico, sociologico, teologico, spirituale…) al tema della conversione, affinché ogni studente, focalizzando un concreto percorso di conversione, non solo religiosa, possa mettere a frutto le acquisizioni della parte teoretico-propositiva (le lezioni degli esperti) attraverso un lavoro personale di indagine sul campo».
Si segnala che i due seminari-laboratori e i corsi di Liturgia (prof. Gianandrea di Donna), Teologia sistematica (prof. Simone Morandini), Temi di teologia biblica (prof.ssa Roberta Ronchiato), Temi di teologia pastorale (prof.ssa Assunta Steccanella) e Temi di teologia spirituale (prof. Alessandro Grossato e prof. Claudio Stercal) sono validi per l’aggiornamento e la formazione dei docenti. Iscrizioni tramite la piattaforma SOFIA.
La Facoltà è ente accreditato presso il Miur ai sensi della Direttiva 170/2016.
Paola Zampieri
Le iscrizioni alla Facoltà teologica del Triveneto
sono aperte fino alla fine di settembre 2019
(tranne il periodo di chiusura della segreteria, dal 22 luglio al 26 agosto).