Sperare significa essere ottimisti? Che cosa sperare? Come si spera? Alla vigilia dell’Anno santo 2025, accompagnato dal motto “Pellegrini di speranza”, questi interrogativi tornano attuali, anche alla luce dei grandi e drammatici sconvolgimenti mondiali che interessano il nostro pianeta: dalla pandemia da Covid-19, alle guerre, alla questione ecologica. Andrea Albertin, docente della Facoltà teologica del Triveneto, li affronta nel libro Speranza per tempi incerti. Il futuro alla prova della fede (Edizioni Messaggero Padova, pp. 112, € 12,00).
L’ascolto di alcuni testi di san Paolo, che della speranza fa uno dei nuclei del suo instancabile annuncio missionario, tenta di raccogliere alcuni spunti per rispondere alle domande iniziali. Ne risulta un intrigante itinerario tra gli scritti paolini, per misurarsi con le radici, gli effetti attuali e la pienezza futura della speranza cristiana.
L’autore. Andrea Albertin, presbitero della diocesi di Padova, è docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica del Triveneto, all’Istituto superiore di Scienze religiose (di cui è direttore) e all’Istituto di Liturgia pastorale di Santa Giustina. Ha al suo attivo vari articoli e contributi, e i volumi: Il caso dei deboli e dei forti. Rm 14,1-15,13 come esemplificazione di vita etica alla luce della giustificazione per la fede (2015); Paolo di Tarso: le lettere. Chiavi di lettura (2016); A che ora è la fine del mondo? I testi apocalittici nella Bibbia (2017); Leggere con sapienza la Bibbia. Un percorso di consapevolezza (2023); Ricominciare a credere. Itinerario biblico-liturgico per giovani e adulti (2023).