Prendersi cura di qualcuno, di qualcosa, del tempo è un rito che, consapevolmente o meno, attraversa il vivere delle donne e degli uomini. Ogni congiuntura storica interpella ciascuno con delle urgenze che chiedono cura, per custodire ciò che ci è stato consegnato e per seminare futuro. Curare le relazioni, le comunità, i corpi soprattutto quando sono feriti o ammalati, è il modo più umano e umanizzante di abitare il mondo. Giocare, celebrare e festeggiare diventano così risorse di senso per riconoscere la cura che riceviamo e doniamo.
Su questo tema Giuseppe Manzato e Leopoldo Sandonà, docenti della Facoltà teologica del Triveneto, firmano il libro Curare, edito da Cittadella, nella collana “Riti del vivere” (pp. 126, € 12,50).
Il volume è articolato in due parti, la prima – Denunciare le urgenze del curare – di taglio più sociologico-culturale, a firma di Manzato, e la seconda – Homo curans – con una prospettiva teologico-liturgica, a firma di Sandonà.
Gli autori.
Giuseppe Manzato insegna sociologia a Padova nella Facoltà teologica del Triveneto e all’Istituto superiore di Scienze religiose ed etica e teologia della cura (filosofia morale) all’Istituto universitario salesiano di Venezia. Con Cittadella Editrice ha pubblicato La coscienza della carità. Tracce di sociologia, filosofia, teologia (2020).
Leopoldo Sandonà, filosofo e teologo, insegna all’Istituto superiore di Scienze religiose di Vicenza, del quale è direttore, e nella Facoltà teologica del Triveneto. Tra le sue pubblicazioni recenti Dialogica. Per un pensare teologico tra sintassi trinitaria e questione del pratico (2019), Bioetica integrale (2020), Dialogica filosofica. Pensare (con e per) l’altro (2023).