2006 – fascicolo 1

Studia Patavina – anno LIII (2006) – fascicolo 1 – (gennaio – aprile 2006)

Articolo

B. HALLENSLEBEN
Wilhelm Klein e la teologia del XX secolo

Simposio
A 40 anni dalla Gaudium et spes

G. TRENTIN
Introduzione: è ancora attuale l’antropologia della Gaudium et spes? ►

L. SARTORI
L’antropologia teologica della Gaudium et spes

R. BATTOCCHIO
Antropologia teologica: solo un tema o una nuova disciplina?

C. SCILIRONI
Dignità dell’uomo e missione della chiesa

V. BORTOLIN
Promozione dei valori umani e annuncio della fede nella Gaudium et spes

G. BRENA
Antropologia teologica: deficit teorico?

P. CAMPOGALLIANI
La chiesa, il mondo e il progresso della conoscenza

S. MORANDINI
A quarant’anni dalla Gaudium et spes: alcuni nodi problematici

E.R. TURA
Il cosmo e l’altro: due relazioni antropologiche da riscrivere

Problemi e discussioni

A. DUBBINI
La cibernetica dell’eterno nelle religioni del «Tempo del Sogno»

M. KRIENKE
Soggetto ed esistenza. Alcune riflessioni sulla modernità del pensiero di Antonio Rosmini

Rassegna

M. LENART
La letteratura religiosa polacca nel corso della storia della nazione (materiali per uno studio)

Note

A. LATORRE
Da Prima dell’alba a Before the dawn: genesi e sviluppo dell’autobiografia di Eugenio Zolli

S. MORANDINI
L’ambiente nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa

E.SIMONOTTI
Il sentimento della compassione in Schopenhauer, Nietzsche e Scheler

Notiziario

G. LEONARDI
La Lettura biblica e testimonianza a confronto all'”International Congress Sacred Scripture in the Life of the Church – 40th Anniversary of the Dei Verbum”

Recensioni, schede e segnalazioni bibligrafiche

Libri ricevuti


 

Articolo

BARBARA HALLENSLEBEN
P. Wilhelm Klein e la teologia del XX secolo.

L’articolo riporta la traduzione dal tedesco della relazione tenuta a Regensburg, in Germania, il 7 gennaio 2006 in occasione del decimo anniversario della morte di Wilhelm Klein SJ. Una figura di filosofo, teologo e maestro spirituale pressoché sconosciuta in Italia di cui ha già parlato per la prima volta la nostra rivista (Studia Patavina, 2003, 311-356). In questo articolo Barbara Hallensleben affronta criticamente il pensiero di Klein ponendosi la domanda su quale sia stato il suo contributo alla teologia del XX secolo. La risposta dell’autorevole teologa tedesca è che W. Klein, nonostante l’ammirazione che K. Rahner nutriva per lui, sia da apprezzare più sul piano delle intuizioni, della formazione, dell’accompagnamento spirituale e culturale di una generazione di giovani teologi tedeschi, diventati successivamente famosi, che per le sue idee e interpretazioni teologiche, certamente originali e profonde, ma non riprese e sviluppate in modo sistematico e rigoroso. Secondo Barbara Hallensleben W. Klein anticipa, riprende e sviluppa in senso personalistico la teologia trascendentale di K. Rahner. In base a questa interpretazione Maria è il primo individuo storico che diventa pienamente persona. In questo senso ella non è solo figura, simbolo e compimento della chiesa, è la stessa chiesa, la realizzazione del regno di Dio nella storia. 

The article quotes the translation from German of the report given in Regensburg, Germany on 7th January 2006 on the occasion of the 10th anniversary of Wilhelm Klein SJ’ s death. He was a philosopher , a theologian and a spiritual guide our review spoke about for the first time- he was almost unknown in Italy – (Studia Patavina 2003, 311-356). In this article Barbara Hallensleben critically examines Klein’s thought and she asks herself how he contributed to the theology of the 20th century. Al-though K. Rahner admired him, according to Barbara Hallensleben, W. Klein’s intuitions, educa-tion, spiritual and cultural guidance of a generation of young German theologians – who became later famous – should be more appreciated than his ideas and theological interpretations. In fact they are certainly original and deep, but they are not systematically and rigorously developed. According to Barbara Hallensleben W. Klein anticipates and develops K. Rahner’s transcendental theology from a personalistical perspective. According to this interpretation Mary is the first historical indi-vidual that fully becomes a person. Therefore she is not only a figure, a symbol and actualisation of the Church, but she is the Church, the actualisation of God’s Kingdom in History.

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Simposio
“L’antropologia nella prima parte della Gaudium et spes” 

GIUSEPPE TRENTIN
Introduzione: è ancora attuale l’antropologia della Gaudium et spes?

L’annuale simposio di Studia Patavina sul tema si è svolto come di consueto in forma multidisciplinare. La Gaudium et spes è stata spesso accusata di indulgere troppo all’ottimismo e all’occidentalità: i partecipanti al simposio hanno osservato e rilevato una serie di nuovi limiti, ma hanno anche individuato al di là dei limiti una piattaforma valida da cui partire per ripensare l’antropologia che la ispira in due direzioni. In una direzione teologica epistemologicamente e metodologicamente piú attrezzata e attenta ai contributi del sapere scientifico e filosofico contemporaneo. In una direzione contenutistica individuando nell’uomo e nella sua dignità un punto di incontro e di dialogo e non un’occasione di scontro o di rivendicazione ideologica. Sotto questo profilo i partecipanti al simposio hanno richiamato l’attenzione sulla rilevanza antropologica di alcuni problemi che la Gaudium et spes non poteva prevedere e su cui la chiesa è chiamata a portare un contributo di riflessione e di approfondimento a partire dalla sua esperienza di fede senza pretese di primogenitura etica: si pensi in particolare alle nuove frontiere di intervento sulla vita, sull’ambiente, sullo sviluppo del cervello umano. 

The annual symposium of “Studia Patavina” on the topic “Anthropology in the first part of Gaudium et spes” dealt with different disciplines – as usual. Gaudium et spes was often accused to yield to optimism and westernisation: the participants in the symposium have examined and pointed out some other faults, but they have also found out a well-grounded starting point in order to reconsider the anthropology inspiring Gaudium et spes. In fact they followed two different directions. The first direction is a theological one, which is epistemologically and methodologically stronger and which gives attention to the contributions of contemporary science and philosophy. The second direction starts from the point of view of the content and it regards Man and his dignity as a meeting point and as a chance for a dialogue rather than for disagreement and ideological claims. Considering these directions the participants in the symposium have pointed out the impor-tance of some problems from an anthropological point of view: Gaudium et spes could not foresee these problems, but the Church should contribute to the reflection and examination of them on the basis of the experience of its faith and without pretensions to an ethical birth-right: some examples of these problems are the limits of the interventions in the fields of life, environment and develop-ment of the human brain.

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ALBERTO DUBBINI
La cibernetica dell’eterno nelle religioni del “Tempo del Sogno”.

Il presente articolo tratta delle religioni aborigene australiane impiegando concetti del costruttivismo e della cibernetica. Si rivela, al nucleo dei concetti religiosi e della loro cibernetica, la presenza fondamentale dell’infinito logico, che sembra esprimere una motivazione interiore della morfogenesi dell’identità e della realtà umana. Questa presenza, da un punto di vista del costruttivismo, confuta le interpretazioni funzionaliste e sfida le possibilità del metodo e della mentalità scientifica di legittimarsi come fonti definitive della verità umana.

The current article deals with Australian Aboriginal religions employng constructivistic and cybernetics concepts. It reveals, in the core of religious concepts and their cybernetics, the fundamental presence of the logic infinity, that seems to express an inner motivation of the morphogenesis of human identity and reality. This presence, from a constructivistic point of view, refutes functionalistic interpretations and challenges the possibilities of scientific method and mentality lo legitimate themelves as the ultimate sources of the human thruth.

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MARKUS KRIENKE
Soggetto ed esistenza. Alcune riflessioni sulla modernità del pensiero di Antonio Rosmini.

Questo saggio propone l’interpretazione della critica di Rosmini a Kant e Hegel nei termini del rapporto tra “soggetto” ed “esistenza”. Attraverso questa chiave di lettura diventa possibile contestare il pregiudizio che egli presenti una critica solo superficiale e appartenente piuttosto al pensiero medievale anziché moderno. Al contrario viene evidenziato che il suo confronto con il pensiero tedesco del suo tempo presenta ancora oggi momenti di una sorprendente attualità speculativa. 

This study deals with an interpretation of Rosmini’s animadversion on Kant and Hegel in the con-cept of the relationship between “subject” and “existence”. This reading of Rosmini’s thought con-sents to confute the prejudice that his critics are only superficial and depending rather on the medie-val than on the modern thought. On the contrary it will be shown that his discussion with Kant and the German Idealists presents also nowadays moments of a surprising actuality. 

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MIROSLAW LENART
La letteratura religiosa polacca nel corso della Storia della Nazione (materiali per uno studio).

Il testo qui presentato è un contributo per una monografia sulla letteratura religiosa polacca, cui non è stato dedicato a tutt’oggi nessuno studio complessivo. Questa carenza deriva innanzitutto dall’enorme quantità di materiale che bisognerebbe prendere in considerazione e che finora non ha destato l’interesse degli storici della letteratura, ma anche dalla specificità della cultura polacca, legata in modo particolarmente stretto al Cattolicesimo. Quest’articolo vuole presentare in primo luogo la letteratura religiosa polacca che serviva al governo dei fedeli, cioè connessa con l’attività pastorale della Chiesa Cattolica sullo sfondo della storia della Polonia, fornendo, inoltre, un’ampia gamma di indicazioni bibliografiche.

The text presented is a contribution to a monograph on Polish religious literature, which has not been dealt with in a comprehensive manner so far. This can be blamed first on the paucity of material to by taken into consideration and which until now has not aroused the interest of historians of literature. Another factor has been the particularity of Polish culture, very strongly linked to Catholicism. This article seeks to present Polish religious literature as subordinated to the pastoral activity of the Catholic Church against the background of Polish history. It has been sup-ported by a wide range of bibliographical notes.

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