Studia Patavina – anno XLVIII (2001) – fascicolo 3 (settembre – dicembre)
Editoriale
GIUSEPPE TRENTIN
Futuro come responsabilità: per una teologia della storia e nuovi percorsi morali ►
Colloquio
Vladimir Sergeevic Solovëv (a cura di L. FELLIN) ►
COSTANTE LORENZO ALTISSIMO
Profilo bio-bibliografico di V.S. Solovëv
TOMAS SPIDLÌK
Il millenarismo e Vladimir Solovëv. Il senso profetico in Solovëv
VLADIMIR ZELINSKIJ
Vladimir Solovëv alle soglie del XXI secolo
Nota
GIORGIO FEDALTO
Quando è morto Gesù?
Notiziari
GIOVANNI LEONARDI – MAURIZIO GIROLAMI
Il Giudeo-Cristianesimo nel I e II secolo d.C.
IX Convegno di Studi neotestamentari, 13-15 settembre 2001
(Napoli, Facoltà teologica dell’Italia meridionale – Sezione S. Luigi)
RICCARDO BATTOCCHIO (cur.)
Vita della Sezione di Padova della Facoltà Teologica Italia Settentrionale nell’anno accademico 2000-2001
Recensioni, schede e segnalazioni bibligrafiche
Indice generale annata 2001
GIUSEPPE TRENTIN
Futuro come responsabilità: per una teologia della storia e nuovi percorsi morali
Il contributo offre alcune riflessioni in ordine a tre obiettivi. Il primo è di ordine fenomenologico e consiste in una breve rassegna dei significati che può assumere il termine futuro nel contesto di tre diverse interpretazioni del tempo. Il secondo è di ordine più teorico ed è una proposta di interpretazione della storia a partire dal mistero della creazione e della nostra vocazione a custodire il creato. Il terzo, di ordine più pratico e quasi didattico, è la indicazione di alcuni problemi morali che impongono alla teologia della storia nuovi interrogativi e percorsi morali per un’assunzione di responsabilità nei confronti del futuro.
The contribution proposes some reflections relative to three objectives. The first is of a phenomenological nature and consists in a brief review of the meanings that the term “future” can assume in the context of three differing interpretations of time. The second objective, more theoretical, proposes an interpretation of history based on the mystery of the creation and our vocation as its custodians. The final, more practical, almost didactic, objective consists in the indication of some moral problems that present the theology of history with new interrogatives and moral itineraries for an assumption of responsibility towards the future.
Colloquio
Vladimir Sergeevic Solovëv (a cura di L. FELLIN)
Vladimir S. Solovëv (1853-1900) è profeta e visionario, scienziato, poeta del simbolismo russo, filosofo dell’integralità della conoscenza e dell’unitotalità dell’Essere, antesignano dell’unità dei cristiani, innamorato della sapienza divina (Sofia), delicato cantore della Bellezza e lucido modellatore di un’inquietante ed attuale figura di Anticristo, appassionato edificatore dell’autentica filosofia cristiana, contro il positivismo e la filosofia occidentale del suo tempo. Il presente Colloquio intende fornire un contributo alla migliore conoscenza di questo eclettico filosofo russo, ancora poco noto in Occidente, tramite tre interventi: L. Altissimo traccia un rigoroso profilo biografico e bibliografico del personaggio Solovëv, fornendo essenziali notizie sul contesto famigliare e sociale in cui è avvenuta la maturazione di una personalità tanto complessa e, per certi versi, enigmatica; T. Spidlìk analizza i caratteri profetici (millenaristici) dell’opera solovioviana presenti soprattutto nella sua singolare visione della figura dell’Anticristo, nella concezione sofiologica del Bene e nella via salvifica della Bellezza; V. Zelinskij cerca di cogliere nella vasta opera filosofica e letteraria di Solovëv messaggi e ragioni per gli uomini del nostro tempo, individuando nel pensatore russo un padre spirituale della nuova unità europea, un araldo dell’unità dei cristiani, fondata sulla scoperta del Cristo della coscienza e del dolore e sull’idea della Divino-umanità, vivente e autentica comunione con l’Assoluto. Il messaggio più forte resta comunque quello contenuto nel capolavoro soloviano, il Racconto dell’Anticristo, personaggio pacificatore e filantropico, metastorico e metageografico, perfetto sostituto di un Cristo che non ha eliminato il dolore, le divisioni e le contraddizioni.
Vladimir S. Solovëv (1853-1900) was a prophet and visionary, a scientist, a poet of the Russian symbolism school, a philosopher of the integrity of knowledge and the oneness (“unitotality”) of the Being, a precursor of Christian unity, dedicated to the divine wisdom (Sophia) and a lucid modeller of a disturbing and topical figure of the Antichrist, a passionate constructor of an authentic Christian philosophy, against the Positivism and the western philosophy of his time. The presentation intends to contribute to an increased awareness of this eclectic Russian philosopher, still little known in the West, with four contributions: L. Altissimo traces a rigorous biographic and bibliographic profile of Solovev’s person, providing essential information on the domestic and social context in which such a complex and in some ways enigmatic personality matured; T. Spidlìk analyses the prophetic (millenialistic) aspects of Solovev’s writings, above all present in the singular vision of the figure of the Antichrist, in the sophialogical conception of Good, and in the saving value of beauty; V. Zelinskij seeks to extract from Solovev’s vast philosophical and literary production messages and reasons for contemporary man, pinpointing in the Russian thinker a spiritual father the European unity, and a herald of Christian unity based on the discovery of Christ in the conscience and in suffering and on the idea of divine-humanity, living and authentic communion with the Absolute. The most potent message remains nevertheless that of the Solovevan masterpiece, Account of the Antichrist, a philanthropic peacemaker, meta-historical and meta-geographical, a perfect substitute for a Christ that has failed to eliminate pain, divisions and contradictions.