Padova, 16 ottobre 2024. Si è svolto questa mattina in Facoltà un momento di incontro fra studentesse e studenti, preside e docenti dei tre cicli di Teologia della sede di Padova, per iniziare insieme l’anno accademico 2024/2025.
È stato dato il benvenuto alle matricole e sono stati proclamati i nomi di quanti hanno ottenuto il diploma nello scorso anno, in un ideale passaggio del testimone fra le diverse generazioni di studentesse e studenti.
È stata inoltre l’occasione per ringraziare e salutare don Andrea Toniolo, che ha concluso il suo mandato di preside a fine agosto.
Il preside don Maurizio Girolami ha consegnato tre parole augurali: fondamenti, fiducia, futuro. Studiare filosofia e teologia significa – ha spiegato – andare ai fondamenti della vita e della fede cristiana; la fiducia va riposta innanzitutto in Dio, ma anche in se stessi e nei compagni di viaggio nello studio; e poi il futuro, che è quello che possiamo costruire in questo nostro presente, con sapienza.
«Ci sono tanti motivi per preoccuparsi del clima sociale nazionale e internazionale: la paura dentro e fuori di noi fa credere che non ci siano fondamenti; la paura toglie di mezzo ogni possibilità di fiducia rendendo il futuro terrificante. Con l’impegno nello studio qui vorremmo proprio affermare il contrario, perché conosciamo i fondamenti, viviamo già la fiducia e siamo pronti, già oggi, ad accogliere il futuro che è nelle mani di Dio».
Quest’anno in Facoltà il ciclo istituzionale ha registrato 57 nuove iscrizioni: 40 studenti ordinari (dei quali 26 al primo anno, che torna ai livelli pre-covid), 16 uditori, uno straordinario. Venti sono le matricole del ciclo di licenza nelle due specializzazioni di teologia pastorale e teologia spirituale; cinque i nuovi dottorandi.
Quasi tutti i continenti sono rappresentati in Facoltà, con studenti e studentesse provenienti da America Latina e America del Nord, Africa, Europa: Colombia, Angola, Mozambico, India, Togo, Benin, Nigeria, Ruanda, Canada, Ecuador, Capo Verde, Burkina Faso, Ghana, Egitto, Perù, Brasile, Venezuela, Portogallo, Albania, Belgio, Francia.
«Siamo una porzione di mondo che vive in osmosi e in continuo dialogo con le altre chiese sparse sulla terra» ha sottolineato il preside. E in una città universitaria del calibro di Padova, che conta 74mila studenti, «nel nostro piccolo sentiamo di poter essere lievito, sale e luce, perché l’impegno attraverso lo studio nella ricerca della verità diventi portatore di libertà e di pace per tutti».
Nel pomeriggio il gruppo dei Leviti – studentesse e studenti che si impegnano a curare alcuni momenti di spiritualità per i loro compagni e compagne di studi – ha incontrato le matricole.