Open science. La conoscenza come bene comune

Si è concluso il progetto della Facoltà, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha aperto nuovi servizi digitali in biblioteca e ha avviato la rivista "Studia patavina" alla divulgazione online.

La “terza missione” dell’Università è il contributo che questa può dare nella costruzione di una società culturalmente attrezzata all’innovazione; è un impegno a fornire ai cittadini gli strumenti critici per comprendere e intervenire consapevolmente sulla realtà che li circonda. In questo contesto la Facoltà teologica del Triveneto ha pensato il progetto Open science. La conoscenza come bene comune, che si è realizzato nel triennio 2021/2023 grazie al contributo di 150.000 euro stanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a cui si aggiunge un nuovo stanziamento della Fondazione – di ulteriori 150.000 euro – per il triennio 2024-2026.

La ricerca scientifica ha un ruolo centrale nei processi di innovazione in tutti i settori della vita umana: economico, ambientale, politico-istituzionale, sociale e culturale. Il progetto Open science ha inteso valorizzare maggiormente la ricerca scientifica della Facoltà teologica e la sua diffusione sul territorio, aprendo quanto prodotto all’interno della stessa Facoltà a tutti coloro che possono trarne beneficio: la “scienza aperta” parte infatti dal presupposto che la conoscenza sia un bene comune e quindi nessun individuo possa essere escluso dalla sua fruizione.

Il progetto si è articolato in tre sezioni:

I. Open Data: la Facoltà teologica del Triveneto e i suoi Archivi

II. Open Access: progetti per la divulgazione e lo scambio della rivista della Facoltà Studia Patavina

III. Open Educational Resources: la biblioteca della Facoltà, nuovi servizi e ripartenza

I. Con la prima azione si è aperta la fruizione dei dati dell’Archivio della Fondazione Centro studi filosofici di Gallarate, dal 2008 conservato nella biblioteca della Facoltà: l’accesso online permette ora la consultazione anche a distanza dell’inventario archivistico, inserito nell’Archivio nazionale CEI-AR. L’Archivio – 15 metri lineari di documenti, lettere, minute di articoli e di conferenze in lingua inglese, francese, tedesca e latina – testimonia l’attività di ricerca e di formazione in ambito filosofico svolta fra il 1945 e il 1998 dal Centro studi filosofici di Gallarate e animata dal gesuita di origine padovana p. Carlo Giacon assieme ad alcuni professori universitari di filosofia di ispirazione cristiana che, all’indomani della guerra, vollero contribuire alla ricostruzione morale del paese e favorire la rinascita di un indirizzo cristiano negli studi filosofici.
Il Fondo del Centro studi filosofici di Gallarate (la parte più consistente dell’Archivio) comprende tre serie: una sullo statuto e la storia del Centro, un’altra che raccoglie i verbali degli organi direttivi e una terza dedicata all’attività scientifica ed editoriale, fra cui la pubblicazione dell’Enciclopedia filosofica (1957-58, la prima al mondo in assoluto per la sua completezza) e delle edizioni annuali della Bibliografia filosofica italiana (dal 1949 al 2001). Di particolare interesse è il Fondo archivistico Giacon, suddiviso in due serie: la prima, Formazione, accoglie appunti e scritti degli studi universitari di padre Carlo Giacon; la seconda, Attività, conserva invece documenti circa il suo rapporto con le Università, gli appunti di insegnamento e le bozze di articoli e conferenze solo in parte pubblicati, oltre a una documentazione fotografica.

Nella prima azione del progetto Open science, anche per il deposito delle tesi (baccalaureato, licenza e dottorato in teologia; laurea e laurea magistrale in scienze religiose) degli studenti della Facoltà è stata ampliata la possibilità di ricerca e di consultazione, grazie al collegamento dei metadati al protocollo Open Archive initiative protocol for metadata harvesting (OAI-PMH). Attualmente il sito dedicato (Thesisfttr.it) custodisce e valorizza 1813 tesi, rendendole rintracciabili nelle banche dati internazionali.

II. Un risvolto internazionale hanno anche le iniziative adottate per Studia patavina, a cui è stata dedicata la seconda azione del progetto. La rivista della Facoltà, fondata nel 1954, è avviata alla diffusione internazionale in formato digitale, con l’apertura alla consultazione del testo completo di tutto l’archivio fino a un anno precedente l’ultimo numero pubblicato. Ciò è reso possibile grazie alla partecipazione a un progetto del Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Conferenza episcopale italiana dedicato alla valorizzazione digitale della produzione teologica italiana attraverso l’inserimento nella risorsa elettronica della Facoltà di Tubinga dedicata alla teologia (Index theologicus).

III. La terza parte del progetto ha riguardato la messa in sicurezza della sala di consultazione della biblioteca secondo le nuove normative, così da garantire l’accesso e l’erogazione dei servizi in sicurezza per gli utenti e gli operatori. Si è proceduto inoltre all’aggiornamento e al mantenimento delle risorse elettroniche già acquisite grazie a precedenti progetti sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo fin dal 2009. I temi delle nuove acquisizioni riguardano, in particolare, gli studi religiosi, il pensiero politico, la storia, la filosofia, la sociologia e i classici del pensiero.

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