2013 – fascicolo 1

STUDIA PATAVINA
ANNO LX – N. 1 GENNAIO-APRILE 2013
Editoriale
G. Mazzocato
L’educazione sessuale e affettiva nella scuol a: mostrare il senso e prevenire i rischi
Focus
G. Del Re
E. Vian
&nb sp;
A. Gaino
G. Pellizzaro
G. Dianin
Ricerche
A. Ramina
Temi e discussioni
G. Betori
G. Lafont
S. Daccache
S. Hon Tai Fai
N. Petrovich
E. Vitale
Notiziario
M. Grusovin
Alla scoperta del pensiero di Aniceto Molinaro
Rassegna bibliografica
C. Broccardo
I Vangeli sinottici
Recensioni e segnalazioni
Libri ricevuti

Giorgio Del Re
L’educazione sessuale in Italia
L’educazione sessuale in Italia ha una storia piuttosto controversa e caratterizzata da una significativa discontinuità nel tempo e disomogeneità sul territorio. È condizionata dai momenti storici ma anche da fattori di ordine ideologico o culturale. Nonostante ciò la produzione letteraria è stata piuttosto ricca, soprattutto negli ultimi trent’anni, tanto che attualmente si possono individuare nove metodi italiani dell’educazione sessuale. Questi metodi hanno molti elementi in comune e alcune significative differenze. Tra gli elementi che accomunano la gran parte dei metodi si individua la convinzione che l’educazione sessuale debba trovare la sua prima espressione all’interno della famiglia e debba avvenire fin dall’epoca della scuola dell’infanzia. Ogni metodo propone poi una serie di significati da attribuire alla sessualità umana, presupposto necessario per la scelta dei contenuti. Grande importanza viene
poi data al lavoro di supporto e di accompagnamento dei genitori.
Sexual education in Italy
In Italy the history of sexual education is controversial, being rather discontinuous in time and geographically non-homogeneous. It has always been conditioned by historical phases as well as by ideological and cultural factors. We have a rich literary production mostly in the last thirty years. At present we can observe nine Italian methods of sexual education. They present several common points and a few significant differences. Nearly all methods suggest that s exual education should find its first expression in families and start during the primary school years. Then each method proposes a number of meanings to be attributed to human sexuality – a necessary premise to the choice of contents. Then the utmost importance is given to parents’ support and care.
Edoardo Vian
Un percorso di educazione alla sessualità: spunti per riflettere e scegliere
Quando si parla di sessualità e affettività umana non si può avere uno sguardo neutrale sulla questione: in un ipotetico continuum da una parte si tenderà al relativismo, una posizione dove ogni persona si autodetermina a piacimento e dove il mezzo sessuale è solo uno strumento per raggiungere obiettivi individuali, dall’altra parte la sessualità verrà vista avente una sua verità intrinseca, una potenzialità di vita che non può manifestarsi se non ne viene rispettata la sostanza. Scegliendo come piú opportuna la seconda posizione, a cascata ne deriveranno delle attenzioni e delle riflessioni teoriche e pratiche rispetto a una proposta sul tema dell’educazione alla sessualità e all’affettività rivolta a genitori, figli e adolescenti.
A pathway to sexual education: suggestions for a correct reflection and choice
When we speak of human sexuality and affectivity we cannot remain neutral. In an hypothetical continuum two are the trends. On one side we tend to relativism where each individual will self-determine and where sexuality is merely seen as a way to reach one’s individual goals. On the other side sexuality has an intrinsic truth&# 44; a life potential which cannot reveal itself if its substance is not respected. If we choose this latter opportunity, the ensuing theoretical-practical reflections and attentions will form a proposal directed to parents, children and teen-agers on the theme of affectivity and sexual education.
Andrea Gaino
Indicazioni per un dialogo tra prospettive etiche differenti
Proporre un progetto di educazione sessuale in ambiti laici, come quello scolastico, porta a doversi confrontare con diverse sensibilità. Questo fatto può rivelarsi occasione propizia per maturare la capacità di un confronto rispettoso e costruttivo non solo tra diverse visioni della sessualità, ma anche e anzitutto tra diverse prospettive antropologiche e corrispettive teorie etiche. La riflessione che presentiamo intende soffermarsi su questa questione: com’è possibile riconoscere e far interagire prospettive etiche differenti e quali attenzioni pedagogiche tale interazione domanda. Senza entrare direttamente nel merito dell’educazione alla sessualità e dei corrispettivi contenuti valoriali, l’articolo si propone di indicare le ragioni che sollecitano un dialogo tra etiche differenti, suggerendo percorsi di possibile convergenza e attenzioni pedagogiche per un dial ogo che sia esso stesso etico.
Suggestions for a dialogue between different ethical perspectives
In secular environments like school, the proposal of sexual education must face different sensitivities. Hence it can be a good opportunity for a respectful and effective comparison on various anthropological views and their corresponding ethical theories. Our reflection lingers on this question: how can we let them interact? Which pedagogical cares are required? Without directly considering sexual education and its contents, th is article indicates the reasons for a dialogue between different ethical values and suggests converging pathways and pedagogical cares.
Giuseppe Pellizzaro
Un criterio morale per educare la sessualità
La sessualità umana si presenta di fatto come esperienza « enigmatica ». La tensione all’altro insita nel proprio essere « indigenti » può realizzarsi nel riconoscimento dell’altro oppure nella sua negazione-strumentalizzazione. La Bibbia testimonia la struttura ambigua della sessualità quale realtà tesa tra possibilità di dono e desiderio di possesso. La proposta di indicare nel « matrimonio » la figura che interpreta e che dà senso compiuto a tale esperienza significa lasciar intravedere in essa il criterio che può illuminare e discernere le ambiguità dell’esperienza sessuale e che può orientare, in modo progressivo, verso un vissuto « buono » della sessualità.
A moral guideline for a correct education to sexuality
Human sexuality always appear as an «enigmatic» experience. The tension to the other is in-born in our being «needy» and actuates when it either recognizes or negate the other. The Bible witnesses this ambiguity ranging from possible donation to wish of possession. When marriage is proposed as the figure interpreting and fulfilling this experience, married life is consequently perceived as the correct model enlightening and revealing the ambiguities of sexual experience. At the same time it can progressively lead to a correctly lived sexual life.
Giampaolo Dianin
Educare la persona alla sessualità
L’articolo affronta il tema dell’educazione affettiva e s essuale alla luce dei due interventi di Del Re e di Vian, che sono stati il punto di partenza del Forum. L’autore evidenzia le problematiche legate all’educazione sessuale, l’orizzonte adeguato alla luce di una visione cristianamente ispirata del tema, e suggerisce alcuni criteri di riferimento per operare in questo ambito.
How to educate individuals to sexuality
This article considers the theme of sexual and affective education after Vian’s and Del Re’s articles as they have been the starting point of this Forum. The author outlines the problems connected to sexual education at the light of an adequately inspired Christian vision. Then he suggests some reference points enabling to operate in this area.
Antonio Ramina
Thomas Merton e il « mondo ». Dal distanziamento alla compassione
Nel panorama vastissimo delle opere di Thomas Merton un posto di notevole rilievo è indubbiamente occupato dai volumi dei suoi diari; fonte non molto frequentata da parte dei lettori, nemmeno di quelli piú affezionati agli scritti del monaco trappista, essi costituiscono una testimonianza privilegiata del suo cammino di ricerca. Entrando, attraverso queste pagine, nel vissuto che Merton ci trasmette in chiave autobiografica, si intuisce lo snodarsi di un itinerario spirituale che, a partire dai primi passi connotati da uno stato di sofferenza e dispersione, giunge a un esito di dinamica e vitale pacific azione interiore. Tale traguardo evidenzia il compiersi di un passaggio: da una situazione iniziale di separazione dal mondo a una di condivisione compassionevole con le domande dell’uomo contemporaneo.
Thomas Merton and the world. From detachment to sympathy
Among the wide range of Merton’s works, the volumes of his diaries have a high relevance even if this source is not always appreciated by his readers, even the most fond of the trappist monk’s writings. His works witness his research pr ogress. In his autobiographical pages the reader can see a winding spiritual path progressing from a first phase of suffering and dispersion to the final dynamic and vital pacification; from an initial world detachment to a sympathetic communion of contemporary men’s problems.
Giuseppe Betori
La via della bellezza
La via della bellezza ci conduce a cogliere il Tutto nel frammento, l’Infinito nel finito, Dio nella storia dell’umanità. L’incontro tra arte e fede costituisce in questa prospettiva un terreno di reciproco arricchimento, in cui la fede orienta la ricerca del bello verso la sua congruenza con il vero e il buono, mentre l’arte aiuta la fede a mostrare come essa faccia risplendere nell’uomo i suoi profili piú autentici e piú capaci di dargli pienezza. L’incontro non è mai dato una volta per tutte: attende anche oggi di compiersi con sincerità e disponibilità.
A pathway to the Beautiful
The way to the Beautiful leads to see the Whole as a fragment, the finite in the infinite, God in human history. When art and faith meet they mutually enrich. Faith leads to the research of the Beautiful and to its congruence with the Good and the True. Faith helps to show how it can enlighten man’s most authentic and fulfilling profiles. This encounter is never granted once for all. Even nowadays it must be fulfilled sincerely and willingly.
Ghislain Lafont
La ricerca di Dio oggi: una lettura teologico-spirituale
Partendo dalla domanda su come e dove cercare Dio, si rilevano, innanzitutto, tre nodi critici: « Dio è inutile al mondo scientifico »; « Dio è irreperibile in filosofia »; « Dio è travisato nella religione ». Qual è allora il punto di partenza autentico per un cammino verso Dio? L’autore lo individua nell’ascolto: all’orecchio attento, all’ascolto profondo risponde il mormorio della Parola divina e, in tale mormorio, Dio c’è. Possiamo dunque individuare i luoghi essenziali nei quali Dio si fa sentire, nei quali l’orecchio spirituale l’ascolta e i sensi spirituali gli rispondono. Essi sono tre: la liturgia, la Bibbia, la carità fraterna. Questi tre poli sono la base permanente di ogni teologia e, insieme all’esperienza mistica a loro unita, creano il clima spirituale autentico nel quale diventa possibile riscoprire il volto di Dio negli spazi menzionati all’inizio, dove Egli sembra non esserci piú: la ragione scientifica, la filosofia, la religione.
God’s research in our days: a theological-spiritual reading
Starting from the question when and why we must research God, we observe three crucial assumptions: God is useless to the scientific world; God cannot be found in philosophy; God is misunderstood in religion. Hence which is the authentic starting point to reach God? In the ability of listening , this is the author’s answer. An attentive ear, a profound listening can perceive the faint sound of the divine word. God exists in this murmur. We can detect the essential places where God can be heard, and our spiritual senses can respond. There are three fundamental places: liturgy, Bible, brotherly charity. These three poles form a permanent base for all theologies. Together with the connected mystical experience they create the authentic spiritual atmosphere where God’s features can be seen even where he does not seem to exist any longer: scientific reason, philosophy, religion,
Salim Daccache
Religioni violenza pace
Il presente intervento, che prende spunto dal vissuto culturale e religioso medio-orientale, punta a mettere in luce due idee fondamentali: i motivi principali per cui in nome della religione è resa possibile la violenza; la necessità di rinvenire nella stessa identità delle religioni il compito di promuovere la pace. Dopo avere considerato alcuni preoccupanti esempi di manipolazione della religione in ambito cristiano, ebraico e musulmano, vengono delineati specifici percorsi concreti per la pacificazione delle culture e religioni. Una educazione alla pace fondata su una antropologia rispettosa di ogni vita umana è lo sfondo ineludibile di un pacifico vivere insieme nel contesto di un mondo sempre piú globalizzato.
Religion violence peace
This article begins highlighting the cultural and religious experiences in North-East. It considers two fundamental ideas: why violence is made possible in the name of religion; and why religions in their different identities must promote peace. After considering some worrying examples of religious manipulations in Christian, Muslim and Hebrew areas, this article suggests some effective ways to pacify cultures and religions. Peace education based on an anthropology respecting all human lives is the necessary base for a peaceful coexistence in an always more globalized world.
Savio Hon Tai Fai
Di fronte al vangelo: la tempra dell’evangelizzatore. Sulle orme del card. Celso Costantini
L’intervento prende le mosse dalla testimonianza del cardinale Celso Costantini (1876-1958), primo delegato apostolico in Cina (1922) che per la prima volta guidò un sinodo cinese (1924) e fece ordinare i primi sei vescovi cinesi da Pio XI (1926). I testi che egli ha lasciato permettono, da una parte, di percepire il faticoso cammino missiologico di distinguere la missione della chiesa dalla cultura occidentale dei missionari e, dall’altra, di descrivere la tempra del vero missionario che, fedele al mandato evangelico, intende far percepire la forza rinnovatrice della fede cristiana in ogni cultura, che ne valorizza tutti gli elementi tipicamente umani.
Facing the Gospel: the evangelizer’s strength. Following Cardinal Celso Costantini’s footsteps
This article bears Cardinal Celso Costantini’s witness. He was the first apostolic delegate in China and guided the first Chinese synod (1924). Moreover he convinced Pious XI (1926) to order the first six Chinese bishops. His texts outline the difficult missiologic pathway enabling to distinguish the Church mission from the Western culture of his missionaries. His writings describe the character of the true missionary, faithful to his evangelical task: to transmit the innovating Church faith to every culture while appreciating all typically human elements.
Nicola Petrovich
Alla ricerca di un amore autentico. Le coppie conviventi e il matrimonio
Negli ultimi anni si assiste in tutto il mondo occidentale a una crescita esponenziale delle coppie che scelgono di convivere al di fuori del matrimonio. Questo studio cerca di descrivere tale fenomeno conducendo un’analisi sulle varie tipologie di convivenza, le motivazioni che stanno alla base di questa scelta e fornendo alcuni dati statistici. Inoltre cerca di proporre il paradigma dell’amore genitoriale come luogo dell&rsquo ;esperienza elementare dove recuperare l’autenticità di un amore adeguato. L’essere padre e madre si presenta come un’esperienza di amore totale, definitivo, gratuito, non sperimentabile in precedenza, che possiede delle forme concrete. L’ambito dell’amore parentale può essere quindi un paradigma per recuperare la profondità dell’amore coniugale fondato sul matrimonio.
Researching an authentic love. Couples and marriage
In the last years we obse rved an exceptional rising of couples choosing to live common-law marriages . This study tries to outline this trend analysing several cohabitees typologies and their causes. Finally it gives a short statistical survey. Furthermore the author tries to propose parental love as a primary and fundamental experience where the authenticity of a total and definitive love can newly be discovered. Being father and mother is a kind of definitive, total and gratuitous love which cannot be experienced in advance and shows how its forms can be adequate and real. Hence parental love can be a model to regain the profound love of married life.
Elisabetta Vitale
Un passato che ritorna. Religione e bioetica in Daniel Callahan
La bioetica nasce all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso come tentativo di rispondere alla sfida posta dal progresso scientifico e tecnologico. Se i teologi sono i primi ad affrontare gli inediti problemi etici sollevati dai nuovi sviluppi medico-scientifici, contribuendo cosí alla nascita e al consolidamento della nuova disciplina, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta si assiste a una vera e propria « secolarizzazione della bioetica ». Il presente contributo si propone di delineare gli effetti negativi che, secondo Daniel Callahan, tale uscita di scena della religione porta con s&e acute; e le motivazioni per cui il filosofo e bioeticista americano, dapprima cattolico e ora ateo, ritiene indispensabile tornare a dare ascolto alle voci religiose nel dibattito bioetico.
A past that comes back. Religion and bioethics in Daniel Callahan
Bioethics finds its origin during the 70s of the last century as an attempt to face the challenge of scientific and technological progress. Theologians were the first to see the problems implied in new medical – scientific developments, thus contributi ng to the birth and reinforcement of this new discipline. Between the end of the 70s and the beginning of the 80s we observe the complete secularization of bioethics. This study outlines the negative aspects due to the absence of religion, according to Daniel Callahan’s opinion. Why does the American bioethicist and philosopher – once a catholic and now an atheist – deem necessary to listen again to religious voices in bioethical debates?
Facebooktwitterlinkedinmail