2012 – fascicolo 2

STUDIA PATAVINA
ANNO LIX – N. 2 MAGGIO-AGOSTO 2012
Editoriale
A. Toniolo
Focus
L. Tonello
H. Legrand
D. Menozzi
A. Castegnaro
G. Ziviani
Temi e discussioni
T. Söding
G. Canobbio
P. Benvenuti
Scienza e teologia, oltre il dialogo
E. Bencivenga
M. Pellerey
G. Vedovato
Osservatorio Triveneto
G. Zambon
Le altre religioni nei testi scolastici di religione cattolica
Notiziario
D. Vivian, M. Ius
La chiesa e la sfida educativa
G. Del Missier

< p class=”MsoNormal” style=”line-height: normal; margin: 0pt; text-autospace: ;”>Chiesa e appartenenze « critiche »: persone omosessuali, conviventi, famiglie ricostituite…

M. Pasinato, D. Marini
La chiesa e la realtà economica del Nordest
Recensioni e Segnalazioni
Libri ricevuti

Andrea Toniolo
Nuova evangelizzazione: immaginare risposte ad eguate ai segni dei tempi
«Nuova evangelizzazione non significa un nuovo vangelo [ma] vuol dire risposta adeguata ai segni dei tempi, ai bisogni degli uomini e dei popoli di oggi»: con questa espressione l’Instrumentum laboris del prossimo Sinodo dei vescovi (7-28 ottobre 2012) riassume il concetto di nuova evangelizzazione. La cifra della nuova evangelizzazione riguarda il rapporto di contemporaneità del vangelo con il mondo, con la storia e la vita degli uomini e delle donne di questo nostro tempo; chiama in causa la forma del cristianesimo nella storia e lo stile con cui la chiesa entra in comunicazione con il mondo moderno, il nesso, da ridestare e far percepire nella coscienza personale e collettiva, tra il proprio modus vivendi e l’appello evangelico. Da qui emerge la necessità di elaborare di nuovo il rapporto tra il vangelo e l’uomo contemporaneo, tra la dimensione privata del credere e quella pubblica, tra la fede e la società. Sono due i risvolti principali di un annuncio rinnov ato del vangelo: il discernimento dei « segni dei tempi » e la riforma della chiesa.
New evangelization: imagine adequate answers to the signs of the times
«New evangelization does not mean a new Gospel but an adequate answer to the signs of the times and to the needs of modern men and peoples». In the next Synod of Bishops (October 7th-28th 2012) t he Instrumentum laboris explain the meaning of this new evangelization. Its cipher points to the close contemporaneity link of the Gospel with the present world, history and the lives of modern men and women. It considers how the christianity form evolves with history and how the church is able to communicate with the modern world. This connection between our personal modus vivendi and the evangelical appeal must be revived and perceived both in personal and collective consciences. Hence the need to build up a new relationship between gospel and modern men; between private and public area of believing; between faith and society. These are the two mainlines of a new Gospel announcement: to understand the signs of the times and to start the church reform.
Livio Tonello
Una visione di chiesa per il Triveneto
È fondamentale interpretare la realtà per orientare al futuro. Anzi, possiamo dire che è il futuro stesso che sta stimolando la chiesa in una transizione segnata da cambiamenti repentini anche nel Nordest. Le espressioni verbali che connotano il rilancio della missione sono: abitare la cultura secolarizzata, il territorio, stando dentro alla complessità del presente; trasmettere, come variante verbale dei termini precedenti evangelizzare – annunciare – comunicare. Oggi è piú familiare l’espressione « generare » che dice non solo l’aspetto conoscitivo e comunicativo della fede, ma anche quello antropologico, relazionale e di senso; immaginare il volto di questa chiesa, cioè progettare con evangelica speranza, attraverso il discernimento comunitario. Il compito, arduo, è pensabile solo nella cooperazione e nella collaborazione reciproca per dare volto a una « chiesa sostenibile ».
A view on Trivenetum Church
We must correctly explain our reality to prepare our future. We may say that future itself is leading the church along a transition marked by sudden and unexpected changes. North-East Church cannot but share these changes. The following verbal expressions witness a mission revival: to dwell secularized cu lture and the territory living them from inside the complex present time; to transmit a verbal variation of the previous terms, i.e.: to evangelize, to announce and to communicate. Nowadays the term «to generate» is more usual and implies not only the cognitive and communicative aspects of faith but also its relational, autobiographical and meaningful aspects. This means to imagine the features of church, that is to plan its future with evangelical hope and with the help of a communitarian judgement and understanding. This hard task can be accomplished only with a mutual cooperation and collaboration able to actuate a sustainable church.
Hervé Legrand
Verso un nuovo volto di chiesa. Servire il vangelo, cinquant’anni dopo il Vaticano II, da chiesa inserita nelle società occidentali attuali in via di secolarizzazione
Nella comprensione delle difficoltà attuali della chiesa il ricorso al concetto sociologico di secolarizzazione rappresenta una spiegazione vera e falsa nello stesso tempo, perché troppo generale, e non ci deve esonerare facilmente dalle nostre responsabilità. Occorre interrogarsi sulla nostra reticenza a inculturare la vita cristiana in un quadro del tutto nuovo che non dà piú lo stesso spazio alla religione. Anziché adottare atteggiamenti spesso passivi o difensivi come fanno attualmente, le nostre chiese sono chiamate a reagire e a ritornare protagoniste del loro futuro al servizio del vangelo. L’autore suggerisce alcune strade, a partire dall’ecclesiologia di comunione del concilio Vaticano II.
Toward a new aspect of the Church. How, 50 years after Vatican Council II the Gospel can be served by a church inserted in secularizing western societies
When we try to understand the present difficulties of the church we see that the sociological concept of secularization represents a true as well as false explanation because this concept is too general and cannot exonerate us from our responsibilities. Why are we so reluctant to inculturate our Christian life in a totally new frame where religion cannot find the same space any longer? Instead of adopting passive or defensive behaviours (as it happens nowadays) our churches are called to react and play a protagonist role at the Gospel service. Finally the author suggests a few ways, starting from the communion ecclesiology of Vatican Council II.
Daniele Menozzi
Chiesa e modernità: la risposta cattolica ai mutamenti della società negli ultimi decenni
Dopo aver indicato in via preliminare la concezione di modernità cui fa riferimento – au todeterminazione dell’uomo nella costruzione delle regole fondamentali e giuridicamente vincolanti della vita collettiva – il contributo esamina il formarsi nell’età contemporanea di un rapporto tripolare della chiesa col moderno (rifiuto dei principi della modernità; promozione della modernizzazione; condanna del modernismo). Individua poi la breccia aperta dal pontificato giovanneo in questo schema tradizionale e le oscillazioni di alcuni documenti conciliari (in particolare costituzione Gaudium et spes e dichiarazione Dignitatis humanae) tra impulso alla modernizzazione e accettazione della modernità. Infine segue il progressivo riproporsi, sia pure con significativi aggiustamenti, dello schema tripolare nel magistero post-conciliare.
Church and Modernity: a catholic answer to the social changes of the last decades
First the author points out which concepts of modernity he refers to, i.e.: self determination of man when building fundamental and juridically-binding rules for our collective life. In this contribution he then considers a present tripolar relationship between church and modernism: the refusal of modernity principles; promotion of modernization; censure of modernism. Then he detects how John Paul II’s papacy opened a breach in this traditional scheme while some conciliar documents (in particular the constitution of Gaudium et Spes and the declaration Dignitatis Humanae) are still wavering between an impulse towards modernization and the acceptation of modernity. Finally the author follows the progressive reproposal of this tripolar post-conciliar scheme adding relevant adjustments.
Alessandro Castegnaro
Le trasformazioni socio-religiose del Nordest, sfide per le chiese e per la riflessione teologica
L’articolo descrive le trasformazioni avvenute nella religiosità delle regioni che compongono il Nordest, collocandole nel quadro piú ampio dei cambiamenti che interessano il cattolicesimo italiano. Una indagine campionaria condotta sulla popolazione, qui riassunta, indica che con l’ultima generazione si manifesta un salto che riguarda tutte le di mensioni della religiosità. L’evoluzione è piú rapida tra le donne, soprattutto se di elevata scolarità. Al centro delle trasformazioni è l’emergere del soggetto individuale, orientato a mettere in discussione la mediazione della chiesa. La lettura proposta, delle trasformazioni in atto, sottolinea come esse derivino sia dai processi di secolarizzazione sia da limiti dell’attuale proposta ecclesiale. Nelle conclusioni l’autore propone alcuni interrogativi per la riflessione teologica.
Social-religious changes in North-East. New challenges for the churches and for a theological reflection
This article describes how religiosity has changed in North-eastern regions and how it must be placed in the wider frame of the changes occurring in Italian Catholicism. The here summarized sample-survey on the people shows that in the la st generation there is a gap in all forms of religiosity. This evolution is faster in women, especially in highly-scholarized ones. At the centre of these changes there is the individual subject who emerges and is inclined to discard church mediation. The correct reading of the changes in progress draws the attention on how they are due both to secularization and to a limited ecclesial proposal. On conclusion the author puts some questions quite useful for a theological reflection.
Giampietro Ziviani
Il cammino e le prospettive delle chiese trivenete
La relazione conclusiva del convegno invita i teologi alla responsabilità dell’eccedenza pasquale, di trarre cioè dalla notte del sepolcro nuovi elementi di vita e di stimolo per uomini e donne, parroci e operatori pastorali; richiama tutti alla necessità di un sogno condiviso, che leghi le generazioni, e della dimensione del racconto, che racchiude la capacità immaginifica e spinge verso il futuro. Pensare il futuro significa impegnarsi a incarnare il vangelo con i giovani, le donne, la classe dirigente, aprendosi alla fantasia pastorale. La chiesa vincerà sul terreno dell’umanizzazione, della vita buona, degli stili di vita nuovi. La nuova forma ecclesiale dovrà essere sostenibile e nascerà dal basso, dai nuclei caldi di vita comune e condivisa: sono questi i « punti di condensazione » della chiesa, che le potranno dare radici e stabilità.
Progress and perspectives of the Church
The conclusive relation of the meeting invites theologists to feel responsible of Pasqual surplus, i.e. from the Sepulchre night they must draw new life elements for men, women, parsons and pastoral operators. This article expresses the need of a shared dream linking generations. At the same time the article recalls the Tale dimension which entails imaginative powers and prepares future. Thinking to future means to incarnate the Gospel in the youth, in man, women and in the ruling class, while opening to pastoral fantasy. The church will win on the ground of humanization, of good life and of new ways of life. The new ecclesial forms will be sustainable and will rise from the bottom, from groups warmed with a shared and common life. These will be the «condensing» points giving the church roots and stability.
Thomas Söding
Osare un nuovo inizio. Prospettive neo-testamentarie sulla nuova evangelizzazione
Rimarcando la perenne novità del vangelo e presentando la lettera agli Ebrei come esempio paradigmatico di nuova evangelizzazione nel Nuovo Testamento, l’autore evidenzia come la strategia della nuova evangelizzazione non possa consistere unicamente nella propagazione de l catechismo; dovrà piuttosto, come formulava il Concilio Vaticano II, apparecchiare in maniera piú ricca la « mensa della Parola » e creare nuove possibilità di accedere alla sacra Scrittura: la nuova evangelizzazione consiste in un’alfabetizzazione. In questo cammino giocano un ruolo fondamentale gli esempi positivi, i testimoni viventi della fede, valorizzati anche dagli strumenti offerti dalle nuove tecnologie.
To dare a new beginning. New Testamentary perspectives for a new evangelization
Observing the never-ending Gospel novelty and presenting the Letter to the Hebrew as a paradigmatic example of a new evangelization in the New Testament, the author observes how its strategy cannot stop to the spreading of catechism. As formulated in Vatican Council II, this evangelization will prepare a richer «Table» of the Word and create a new approach to the Holy Scriptures. New evangelization means adult literacy. On this pathway, good examples as well as living faith-witnessing play a fundamental role, especially when they are emphasized by instruments offered by new technologies.
Giacomo Canobbio
La r icerca teologica oggi
Partendo dalla constatazione che la teologia nell’attuale orizzonte culturale patisce una forma di emarginazione, si cerca di individuare l’origine del sospetto che pesa su di essa; lo si trova in due matrici: la tendenziale equiparazione dell’uomo alle cose quando si tratta del sapere; la convinzione che il soggetto sia la misura della verità. A fronte di tale tendenza si presenta l’idea che la fede, e con essa la teologia che della fede è il versante critico, è una forma di sapere « eccedente ». Per questo costituisce una difesa dell’umano nella sua originalità. In questo senso la teologia, che mostra la plausibilità della fede, si propone come forma di sapere che dialoga con tutte le altre forme e insieme dichiara indebita la pretesa di queste di esaurire il sapere l’umano.
Theological research today
Considering that theology tends to undergo a king of emargination in the present cultural milieu, we try to find the origin of this always hovering suspicion. Two points can be detected: first the tendency to level human beings to material things in the field of knowledge; secondly the persuasion that the dimension of truth corresponds to the subject itself. This tendency induces to think that faith and theology which is its critical side, are forms of «surplus» knowledge. For this reason theology defends the human in its originality. Consequently theology, which proves faith plausibility, can become a form of knowledge dialoguing with all the other forms of learning. At the same time it states the improper claim of the other sciences to exhaust all human knowledge.
Ermanno Bencivenga
Alcune considerazioni sul tema dell’inizio in filosofia
Nella metafisica aristotelica è necessario un inizio per ogni catena causale, il che permette la costruzione di una prova (cosmologica) dell’esistenza di un motore immobile, utilizzata anche da Tommaso. Aristotele mantiene lo stesso modello anche nella sua epistemologia, in cui sono necessari princìpi evidenti: di questo modello Euclide è da sempre il rappresentante piú significativo. Nella cultura contemporanea, il modello epistemologico aristotelico è stato contestato, prima da Hilbert e poi dallo schema ipotetico-deduttivo invalso nella filosofia della scienza. Anche la necessità metafisica di un inizio può essere contestata, appellandosi alla nozione hegeliana di uno sviluppo circolare dello spirito, di cui la successione temporale è solo una fase logica che va superata, e riscoprendo cosí antichi suggerimenti di autori cristiani come Agostino.
In Aristotelian metaphysics a beginning is necessary for every causal chain, which allows for the construction of a (cosmological) proof of the existence of an unmoving mover, utilized also by Aquinas. Aristotle keeps the same model within his epistemology, where evident principles are necessary: of this model, Euclid has been forever the most illustrious representative. Within contemporary culture, the Aristotelian epistemological model was contested, by Hilbert first and then by the hypothetico-deductive scheme current in the philosophy of science. The metaphysical necessity of a beginnng can also be contested, appealing to the Hegelian notion of a circular development of spirit, of which temporal succession is only a l ogical phase to be overcome, and thus rediscovering ancient suggestions of such Christian authors as Augustine.
Michele Pellerey
La valenza pedagogica del dialogo tra scienza e teologia
Una delle finalità dell’educazione scolastica è la coltivazione di un bene spirituale fondamentale per l’essere umano: la ricerca del vero. In tale impresa vanno potenziate le varie vie della ragione che in maniera collaborativa e complementare possono favorirne una progressiva conquista. La via della scienza, che si appoggia su una razionalità logico-analitica, va promossa in collaborazione con le altre vie della ragione, come quella dialettica e fenomenologica proprie delle filosofia. In questa impresa la teologia offre un apporto prezioso anche da un punto di vista ermeneutico, oltre che narrativo, per sviluppare un quadro culturale sufficientemente ricco e integrato da permettere di ritrovarsi nel mondo, nell’interpretarlo e nell’orientarsi significativamente in esso.
One of the aims of education is the cultivation of a fundamental spiritual good of the human being: the search for truth. In such an endeavour one ought to empower, in a collaborative and complementary way, all different ways that can favour such a progressive journey. The scientific perspective, based on the logical-analytical rationality, has to be developed in good collaboration with the other ways of thinking, such as the dialectical and phenomenological ways proper of philosophy. In this endeavour theology can offer a precious help from a hermeneutical as well as from narrative perspectives in order to develop a rich and integrated cultural framework that allows one to find oneself in the world, in interpreting it and orienting oneself meaningfully in it.
Giuseppe Vedovato
Il sindacato in Italia e nel Veneto dalle società di mutuo soccorso a oggi
Lo studio ricostruisce sinteticamente la vicenda sindacale nazionale e veneta dalle società di mutuo soccorso a oggi, offrendo una chiave di lettura di lunga durata che mette in discussione i miti – ancor oggi assai radicati sia nella « cultura alta » che in quella di massa del nostro paese – dell’unità sindacale e della giuridificazione integrale delle relazioni di lavoro, miti che rappresentano in realtà un lascito pesante dell’epoca fascista.
Trade-unions in Italy and Trivenetum from friendly societies to present time
This study summarizes the Home and Venetum trade-union developments starting from friendly societies up to our time. It offers a lasting reading key discussing a number of myths still well rooted in our high culture as well as in mass beliefs of our Country. They are the myth of trade-union unity and of integral juridification of work relationships which represent an heavy inheritance of Fascist epoch.
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