2011 – fascicolo 3

STUDIA PATAVINA
Anno LVIII – n. 3 Settembre-Dicembre 2011
Presentazione
A. Mattiazzo
G. Mazzocato
Editoriali
A. Scola
A. Toniolo
Focus
R. Tommasi
L. Fanin
V. Bortolin
P. Benvenuti
Temi e discussioni
P. Henrici
C. Simonelli
S. Zucal
V. Zani
Osservatorio Triveneto
L. Soravito
R. Marangoni
A. Castegnaro
Notiziario
P. Zampieri
Vita della Facoltà

Antonio Mattiazzo
Studia Patavina tra ieri e oggi
Il breve contributo ripercorre le tappe della rivista che in oltre cinquant’anni di vita è cresciuta in qualità scientifica e nella considerazione del mondo accademico. Nata da una felice intuizione del vescovo di Padova mons. Girolamo Bortignon, Studia patavina si è avvalsa, fin dal comitato di redazione, di competenze e collaborazioni di docenti dell’Università e della Facoltà teologica. L’articolo registra tre passaggi di specializzazione: dal 1954 essa è pubblicata come «rivista di filosofia e teologia»; dal 1968 diventa «rivista di scienze religiose»; dal terzo numero del 2011 è «la» rivista della Facoltà teologica del Trive neto con l’auspicio di continuare il suo servizio di dialogo fra teologia e filosofia, teologia e scienza, teologia e cultura, tra Facoltà teologica e Università.
Studia Patavina between yesterday and today
The brief contribution retraces the stages of the journal, which in over fifty years of its existence has improved in scientific quality and in consideration of the academic world. Born of the happy intuition of the Bishop of Padua, Mons. Girolamo Bortignon, Studia patavina since then availed itself by the redaction committee, the collaboration of the competent lecturers of the University and of the theological faculty. The article of the journal records three passages of specialization: from 1954 it was published as «rivista di filosofia e teologia» (“journal of philosophy and theology”); from 1968 it became «rivista di scienze religiose»; (“journal of religious sciences”); and from the third number of 2011, it is “the” journal of the theological faculty of Triveneto with the aim to continue its service of dialogue between theology and philosophy, theology and science, theology and culture and between the faculty of theology and the University.
Giuseppe Mazzocato
La linea editoriale
Il direttore illustra la linea editoriale di Studia patavina, che da questo numero diventa la rivista della Facoltà teologica del Triveneto. Essa sarà il luogo in cui si riverseranno con più immediatezza i frutti della ricerca, dove matureranno gli indirizzi teorici e assumerà una più precisa configurazione la Facoltà stessa, che la rivista mira a rappresentare presso il più vasto pubblico possibile sia nell’ambiente accademico e culturale che in quello ecclesiale e sociale. Come espressione di una facoltà a rete (con undici Istituti superiori di scienze religiose collegati e cinque Istituti teologici affiliati nelle regioni del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) Studia patavina inoltre vuol essere strumento di promozione e spazio di pubblicazione di ricerche e contributi dei docenti di tutte le sedi, oltre a mantenere la ricca tradizione di dialogo con le università e gli istituti culturali, che da Padova si intende allargare a tutto il Triveneto.
The editorial line
The director illustrates the editorial line of Studia patavina, and from this number it becomes the journal of the Theological Faculty of Triveneto. This will become the place where the fruits of research will over flow with more spontaneity, where the theoretical trends will be matured, and the same Faculty will assume a more precise configuration, that the journal aims to represent at the widest audience possible, that may be in the academic and cultural ambient and in the ecclesial and social milieu. As an expression of a faculty connected with networks (with eleven high schools of religious sciences connected and five theological institutes affiliated in the region of Veneto, F riuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) Studia patavina further-more wants to be the instrument of promotion and space for the publication of research and contributions of lecturers in all the branches, in addition to maintain the rich tradition of dialogue with the University and the cultural institutes which is intended to expand from Padova to the whole Triveneto.
Angelo Scola
Chiesa universale e chiesa locale. Il dinamismo della communio
Partendo dall’impostazione teologica data dall’insegnamento autorevole del concilio vaticano II sulla chiesa, di cui la communio è evidenziata come una delle nozioni chiave dell’ecclesiologia, l’articolo compie poi un passo, di carattere più prettamente pastorale, nel descrivere che cosa significa che l’ecclesia avviene qui e ora in una chiesa locale/particolare o, per semplificare, in una diocesi. Questa riflessione sul farsi storico del mistero della chiesa che trova la sua origine nella Trinità, permette di dire simultaneamente l’identità ricevuta dalla chiesa – essa è tale in quanto donata a se stessa dalla Trinità – e la sua indole essenzialmente missionaria. Si tratta di una strada privilegiata per educarsi a una coscienza adeguata del ministero ecclesiale, e in questo sta, a ben vedere, l’essenza dell’azione ecclesiale, cioè della pastorale. E dove, se non in essa, il ministro ordinato può vivere la sua vocazione e la sua missione?
Universal and Local Church: the dynamism of communion
Departing from the theological foundation laid by the authoritative teaching of the Second Vatican Council on the “Church,” in which communion is highlighted as one of the key notions of ecclesiology, the article then takes a step in a more purely pastoral character, in describing what it means to say that the Church is here and now in a local or particular church or for simplification, in a diocese. This reflection on the historical development of the mystery of the Church that finds its origin in the Trinity does permit s to say simultaneously the identity received by the Church – this is such as it is endowed by the Trinity itself – and its nature is essentially missionary. It is a privileged way to educate oneself in an adequate consciousness of the church’s ministry, and in this stands clearly, the essence of the church’s action, i.e. that of pastoral care. And where, if not in this, can the ordained minister live his vocation and his mission?
Andrea Toniolo
Stato e statuto della teologia in Italia, in seguito al riordino degli studi teologici
Se il tratto peculiare della teologia italiana è il suo carattere pastorale, non astratto dal tessuto religioso e dall’esperienza credente, la situazione moderna e post-moderna, con il venire meno del supporto autorevole alla verità cristiana dato dalla societas cristiana, pone il pensiero teologico nella necessità di entrare nello spazio pubblico, a confronto con gli strati più profondi della collettività, razionali, emotivi, mediatici. La teologia oggi è interpellata dal contesto culturale, sociale, interreligioso, politico; il mondo delle professioni e il mondo del lavoro, d’altra parte, chiedono non solo competenze tecniche ma anche sguardi dotati di senso. Per una facoltà teologica, allora, la sfida da cogliere è quella della formazione attraverso la qualità dello studio: quanto più metterà a fuoco i punti nodali di un processo formativo di qualità, tanto più sarà capace di entrare in dialogo con la società e il contesto multiculturale e mulireligioso odierno.
State and statute of theology in Italy, following the reorganization of theological studies
If the pe culiar trait of Italian theology has its pastoral character, not abstract from religious material and the experience of faith, the modern and post-modern situation, with the less authoritative support given to Christian truth by the societas christiana, (Christian Society), makes the theological thoughts in need to enter into public space, in confrontation with more profound layers of the collectivity, rational, emotional and media. Today, the theology is challenged by the cultural, social, interreligious, political contexts; on the other hand, the world of profession and the world of labour require not only technical competence but also sensible looks. For a faculty of theology, therefore, the challenge is to capture the education through the quality of studies: the more focus will be put on the nodal points of qualitative process of education, the more will it be capable to enter in dialogue with civil society, and with the multi-culture and multi-religious context of our days.
Roberto Tommasi
Teologia pastorale e istanze del pratico. La riflessione teologico-pastorale nella Facoltà teologica del Triveneto
L’articolo presenta i tratti fondamentali della riflessione teologico-pastorale che orientano la ricer­ca e l’insegnamento nella Facoltà teologica del Triveneto. Chiarito il senso della teologia pastora­le come riflessione teologica a partire dalla e finalizzata alla prassi della chiesa ed evidenziatone il punto focale consistente nell’indagine dell’esistere cristiano, il testo passa a mostrare l’architettoni­ca del piano di studi del ciclo di specializzazione in teologia pastorale. Elaborata in quest’ottica la teologia pastorale, dialogando con la «tradizione» della fede e con la cultura attuale, è in grado di co­niugare la sua istanza riflessiva con un’anima pratica offrendosi quale luogo di analisi scientifi­ca e insieme quale spazio di formazione umana ed ecclesiale.
Pastoral theology and instances of practice. The theological pastoral reflection in the Theological Faculty of Triveneto
The article presents the fundamental features of the theological pastoral reflection that orientate the research and teaching in the Theological Faculty of Triveneto. Clarified the meaning of the pastoral theology as theological reflection beginning from the purpose to the practice of the Church and highlighting its consistent focal point in the survey of Christian existence, the text goes further to show the architectural plan of studies in the course of specialization in pastoral theology. Developed in this perspective, pastoral theology, in dialogue with the “tradition” of faith and with the contemporary cu lture is capable of marrying his reflective demand with a practical soul offering it a place of scientific analysis, together with a space for human and ecclesial education.
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Luciano Fanin
Valore e ruolo del vissuto in teologia spirituale
La teologia spirituale è impegnata a fotografare il volto dell’uomo spirituale, a partire da una condivisibile definizione di essa. Attinge alla pagina biblica le prime indicazioni e successivamente alla tradizione viva del credente. Una volta precisato il suo metodo, ha la possibilità di delimitare il proprio campo teologico di competenza. Attualmente si muove nel solco di scienza teologica indipendente con addentellati interdisciplinari e intradisciplinari. Punto di arrivo è giungere a cogliere con verità il vissuto spirituale (cristiano), nel quale gioca un ruolo determinante l’esperienza in quanto tale, elemento di non facile definizione non solo per la teologia in quanto tale, ma anche per la filosofia e le molteplici scienze umane (storia, sociologia, psicologia…). In questo percorso di ricerca e di studio tuttavia ha la possibilità di evidenziare il valore unico del vissuto in teologia spirituale.
Value and role of lived-experience in spiritual theology
Spiritual theology is committed to photograph the face of a spiritual man, to start with its shared definition. It draws the first signs from the biblical account and then subsequently from the living tradition of the faithful. Once its method is specified, it has the opportunity to define the proper field of theological jurisdiction. Currently it is moving on the track of independent theological science with both inter and intra disciplinary connections. The main arrival point is to be able to grasp with truth the Christian lived spiritual experience, in which the experience itself plays a determining role, an element that is not easily defined not only for theology as such, but also for philosophy and many other human sciences (History, Sociology, Psychology…). In this process of research and studies, however, there is the possibility to highlight the unique value of the lived-experience in spiritual theology.
Valerio Bortolin
Religiosità e questione del senso. La filosofia della religione tra scienze della religione e teologia
La tesi fondamentale di questo contributo è che la filosofia della religione si interessi primariamente non tanto della religione, quanto piuttosto della «religiosità», intendendo con tale termine quella struttura antropologica che rappresenta la condizione di possibilità della stessa religione. L’esistenza umana infatti è di per sé trascendenza, apertura a quella dimensione di mistero che sembra caratterizzare l’essere delle cose al di là della loro nuda datità. A tale struttura devono essere riferiti pure quel presupposto e quella ricerca di un senso ultimo che esprimono il modo tipicamente uma no di stare al mondo, presupposto e ricerca che appaiono essere operanti anche nel momento in cui vengono negati. A partire da tale impostazione si può stabilire quale rapporto la filosofia della religione possa avere sia con le «scienze della religione» che con la teologia. L’idea di fondo che viene qui sostenuta è che la filosofia della religione, mentre «fonda» lo spazio della religione, mettendo in evidenza il rapporto originario tra l’uomo e l’essere, impedisca pure, sia alle «scienze della religione» che alla teologia, di costituirsi come delle forme di sapere di carattere dogmatico, pur se di segno diametralmente opposto.
Religiosity and the question of meaning. Philosophy of religion between religious sciences and theology
The fundamental thesis in this contribution is that the philosophy of religion is not primarily concerned about religion, but rather than about the religiosity, intending in such terms the anthropological structure represents the condition for the possibility of the same religion. The human existence in fact, by its very nature is transcendental, opened to the dimension of the mystery that seems to characterize the being of things beyond their bare (nature). To this structure the presupposition and the research must also be referred for its ultimate meaning that expresses typically the way human beings are in the world, presupposition and research that appear to be operating even at the moment in which they are being denied. To start from such a setting, it can be established what relationship philosophy of religion could have with both “science of religion” and theology. The basic idea sustained here is that philosophy of religion, while it “creates” space for religion, pointing out the original relationship between man and being, also prevents as well, both in the science of religion and theology, to establish itself as the forms of knowledge of dogmatic character, even if its sign is diametrically opposed.
Piero Benvenuti
La convenzione tra Università degli studi di Padova e Facoltà teologica del Triveneto: radici storiche, motivazioni e prospettive
Il 2 marzo 2011 a Padova, in occasione del Dies academicus della Facoltà teologica del Triveneto, il gran cancelliere card. Angelo Scola e il magnifico rettore dell’Università di Padova prof. Giuseppe Zaccaria hanno firmato un accordo quadro di collaborazione tra le due istituzioni. La convenzione prevede la possibilità per gli studenti di acquisire crediti formativi frequentando corsi opzionali di entrambe le università e pone le basi per avviare varie attività in cooperazione, sia didattiche che di ricerca. È un nuovo terreno fertile di dialogo e di riconciliazione tra due culture, la scientifica e l’umanistica, partendo dalla base, cioè dalla formazione professionale dei giovani.
The contract between the University of Studies of Padova and the Theological Faculty of Triveneto: the historical foundations, motivations and prospects.
On 2 March 2011 in Padova, on the occasion of Dies academicus (academic day) of the Theological Faculty of Triveneto, the Grand Chancellor card. Angelo Scola and the Rector Magnificus of the University of Padova, prof. Giuseppe Zaccaria have signed an agreement stating the terms of collaboration between the two institutions. The contract foresees the possibility of the students acquiring formative credit in attending optional courses of both Universities and lays the foundations for the opening up of various activities in cooperation both in teaching and in the making of research. It is a new fertile ground for dialogue and reconciliation between two cultures: Sciences and Humanities, starting off from the basis, i.e. of the professional formation of young people.
Peter Henrici
La teologia, volto pubblico della fede
Dopo un breve sguardo sulla storia della teologia e sulle radici che ne hanno costituito, nello scorrere del tempo, il volto pubblico (la dimensione comunitaria della fede, la lotta contro le eresie, l’ingresso della teologia nelle università), l’articolo indica il campo universitario come il più importante fra quelli in cui la teologia ha esercitato ed esercita una funzione pubblica, come interlocutore valido e autor evole. Gli altri due luoghi di pubblico confronto in cui la teologia è chiamata in causa oggi sono: l’ambito del dialogo ecumenico e interreligioso, da esercitare sul terreno comune del discorso razionale su Dio e sul rapporto tra Dio e il genere umano; e la dimensione politica, dove la teologia, come discorso razionale e coerente, può essere intesa anche da chi non crede e dove, innanzitutto, è testimonianza personale, il volto pubblico, appunto, della fede del teologo.
Theology, the public face of faith
After a brief look on the history of theology and the roots upon which they are founded, within the space of time, the public face (the communal dimension of faith, the struggle against heresies, the entrance of theology in the Universities), the article points to the sector of university as the most important among those where theology has exercised and still exercises a public function as a valid and authoritative interlocutor. The other two places of public debate in which theology is called to be re sponsible today are: the field of ecumenical and interreligious dialogue, to be exercised on common ground of rational discourse on God and on the relationship between God and mankind; the political dimension, where theology, as a rational and coherent discourse, can be understood also by those who do not believe and where, above all, it is a personal testimony, a public face, in fact, the faith of the theologian.
Cristina Simonelli
Vite intrise di silenzio

Intrise di silenzio sono chiamate a essere le vite degli uomini e delle donne perché la parola possa offrirsi alla storia con autenticità, coraggio e umiltà. Di questo orizzonte si richiamano qui alcuni temi: la possibilità di attribuire a Dio stesso il binomio «parola/silenzio», soprattutto attraverso la riflessione ebraica del secolo scorso; la relazione fra parola e silenzio nella teologia in quanto riflessione critica sulla fede, e infine nel vissuto spirituale. Quest’ultimo aspetto è supportato dalle parole di don Diana e di suor Emanuela della Madre di Dio: franchezza politica e accoglienza del grido del mondo rendono pronunciabile la parola.
Drenched in silence Lives
Men and women lives are called to be drenched in silence so that words ma y be offered to history in authenticity, courage and humility. The article concerns the following items: the binomial syntagma word/silence referred to God himself – issue carried out mainly thorough last century Jewish thought; the relationship between word and silence in theology, as critical reflection on faith and, finally, in spiritual lived-experience. Don Diana’s and sister Emmanuela of the Mother of God’s words support the last point of view: political parrhêsia and world’s cry pregnancy let word be uttered.
Silvano Zucal
Dal silenzio alla parola
Utilizzando le preziose lezioni sul silenzio di pensatori come Max Picard, Romano Guardini, Pedro Laín Entralgo, María Zambrano, l’autore propone un’articolata fenomenologia del silenzio e della tipologia dei silenzi: silenzio autentico e illusorio, silenzio come dimensione dell’interiorità, silenzio in rapporto al sacro, silenzio in Dio e di Dio. Oggi si assiste a una vera e propria fuga dalla parola perché non è più generata dal silenzio. Silenzio e parola stanno infatti in una delicata relazione dialettica di opposizione polare: senza lo sbocco verbale il silenzio decade a mutismo solipsistico, senza la rigenerazione permanente nel silenzio la parola è condannata a essere chiacchiera e mero brusìo verbale. La persona può trovare il proprio destino d’autenticità esistenziale e di relazioni dialogiche solo in un ritmo sinfonico di silenzio-parola. E solo nel silenzio potrà darsi l’ascolto del Verbo.
From silence to word
Using the precious teachings on silence by thinkers such as Max Picard, Romano Guardini, Pedro Laìn Entralgo, Maria Zambrano, the author proposes an articulated phenomenology and taxonomy of silence: authentic and illusory silence, silence as a dimension of interiority, silence in relation to the sacred, silence in God and of God. Today a real escape from the word is experienced because the word is no longer generated by silence. Silence and word stand in fact in a delicate dialectical relation of polar opposition (Gegensatz). Without a verbal utterance, silence becomes mutism and solipsism; without the permanent regeneration of silence, word degenerates into mere gossip and buzz. The person can only find his/her own destiny of existential authenticity and of dialogical relation in a silence-Word symphonic rhythm. Heeding the word is possible only in silence.
Vincenzo Zani
Insegnamento della religione cattolica o insegnamento delle religioni?
La natura confessionale dell’insegnamento della religione cattolica si inserisce nel doveroso impegno di elaborazione pedagogica ed e ducativa della chiesa affinché la sua azione evangelizzatrice tenda a realizzare un umanesimo plenario. L’insegnamento religioso nell’ambito della scuola, sia essa cattolica oppure statale, va visto in connessione con l’educazione cattolica e col diritto delle famiglie ad avere per i propri figli una formazione integrale. Tale principio è contestuale al concetto della libertà religiosa e dello stato veramente democratico che, in quanto tale, si pone al servizio dei cittadini, di tutti i cittadini, nel rispetto dei loro diritti e delle loro convinzioni religiose.
Teaching of Catholic religion or teaching of religions?
The sectarian nature of the teaching of catholic religion is inserted into the required commitment to elaborate the pedagogical and formative development of the church, so that her evangelizing action may tend s to realize a plenary (full) humanism. Religious teaching in schools, whether it is catholic or state, must be seen in connection with catholic education and with rights of the families to give their children an integral education. This principle is contextual to the concept of religious freedom and of the truly democratic state, which is involved as much as in the service of its citizens, of all citizens, in respect of their rights and of their religious convictions.
Lucio Soravito
Verso il convengo ecclesiale triveneto «Aquileia 2»
Renato Marangoni
«Aquileia 2 »: le chiese del Nordest in cammino verso il secondo convegno
Alessandro Castegnaro
Indagine sociologica sulla religiosità nella regine ecclesiastica triveneta
In vista del secondo convegno di Aquileia (13-15 aprile 2012) si propongono tre contributi, di taglio teologico-pastorale e sociologico, che tracciano le motivazioni, gli obiettivi e il cammino che le chiese del Triveneto stanno percorrendo.
In view of the second conference of Aquileia (13-15 April 2012), three contributions are proposed in the line of pastoral-theological and sociological, that trace the motivations and objectives, and the journey that the churches in Triveneto are making at the moment.
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