#SummerSchoolThailandia.4 – Un viaggio vale più di una montagna di libri

Francesca Molon racconta la sua esperienza alla Summer school organizzata dalla Facoltà teologica del Triveneto in Thailandia dal 10 al 24 luglio 2023.

«Un viaggio vale estremamente di più di una montagna di libri e riflessioni» ci disse il preside don Andrea Toniolo in uno degli incontri preparatori della Summer School della Facoltà teologica del Triveneto in Thailandia (10-24 luglio 2023). Per me, che ho viaggiato molto poco, la frase risultava come una sorta di tesi da argomentare. Dall’arrivo a Bangkok essa si è invece trasformata in altro; spogliata della sua staticità, ha cominciato a risuonare fluidamente in un mantra di parole, suoni, colori, profumi e immagini che creano idee nuove e inaspettate, totalmente ulteriori e diverse rispetto al mio schema di pensiero tradizionale.
La realtà Thai può essere immaginata come un insieme di nastri colorati che si muovono ad onde pulsanti e si intrecciano imprevedibilmente: tutto è permeato di sacro, abbracciato dalle infinite sfaccettature del buddhismo theravada e i cuori della gente sono fortemente legati ai molteplici contesti territoriali che, nel giro di pochi chilometri, mutano radicalmente. Dalla modernità della capitale si passa alle tribù animiste delle foreste a nord, fino ad arrivare alle zone di confine, con problematiche ancora diverse da gestire.
La chiesa si inserisce in queste vite coi piccoli ma sapienti passi dei missionari.
Tra quelli che abbiamo conosciuto, ne ricorderò in particolare tre: padre Daniele Mazza al Pime, incarnazione di una fede solida e pronta a servire; don Ferdinando Pistore, genuino e accogliente, che rappresenta l’azione pratica e impegnata nel costante aiuto al Myanmar; e infine don Bruno Soppelsa, silenziosa e amorevole guida durante tutto il nostro viaggio, vero e proprio padre della sua comunità di Lamphun, che accompagna con una sensibilità e delicatezza fuori dal comune.
Ma sono comunque tantissimi e variegati gli incontri che porterò nel cuore e che mi suscitano alcune domande: può esserci un legame tra un cristiano e un monaco buddista, tra una ragazza dei Lahu e un birmano, tra un focolarino e un missionario, nel grande universo tailandese? Possono dialogare tra loro persone e fedi così diverse?
La risposta è affermativa e ce l’ha data il venerabile abate del Wat Ram Poeng, annunciandoci che il dialogo è certamente possibile, ma può cominciare solo con il sorriso, «la porta d’accesso» all’altro.
Per varcare la soglia e continuare la via, però, non è sufficiente la gentilezza: è necessario lo studio approfondito e appassionato, la preghiera e la meditazione, la pienezza degli incontri di vita quotidiana.
Delicata e profumata come un frangipane, saporita come un mango, gentile e accogliente come le genti dei villaggi, tenace e pura come Ayemi, testimone di fede come i catechisti, spirituale come l’arancione dei monaci: questa è la mia Thailandia, protetta dagli occhi vigili dei Buddha dorati ma anche attraversata incessantemente dalla rugiada dello Spirito che germoglia e fruttifica nell’amore fraterno delle comunità cristiane che abbiamo conosciuto.
Sono felicissima per questa meravigliosa opportunità e ringrazio infinitamente don Andrea Toniolo e don Giulio Osto per la bellissima organizzazione e per la loro presenza e attenzione costanti, per i consigli, le chiacchiere, le risate. Un grazie finale a tutto il gruppo e alle nuove amicizie che questa Summer School ha fatto nascere e fiorire.

Francesca Molon

 

Nella foto: Francesca Molon con una famiglia thailandese.  

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